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Cronaca

Un pasto caldo in compagnia, cucine popolari aperte a tutti: non solo chi è in difficoltà. "Aumentano i volontari"

I volontari che hanno aderito all'idea e formato l'associazione "Cucine popolari Cesena" - di diversa provenienza politica e culturale - sono passati da 30 a 150 in pochi giorni

Da oggi "Le cucine popolari" aprono al pubblico. Oltre alle persone che, di volta in volta, verranno segnalate dal Comune perchè in un momento di difficoltà e quindi bisognose di un pasto caldo, anche chi non ha esigenze di questo tipo potrà andare a mangiare al ristorante self service della Fondazione Don Baronio. Pagherà quello che può pagare e ad aspettarlo ci sarà un menù unico (per oggi sono previste tagliatelle al ragù, pollo e insalata), tavolo da condividere e voglia di scambiare una chiacchiera col vicino.

Ovviamente non è obbligatorio relazionarsi con gli altri, ma è un atteggiamento apprezzato. Anzi si può dire che è proprio lo spirito originale di questo progetto, nato lo scorso agosto dall'idea di Maria Elena Baredi (ispirata alle Cucine Popolari Bologna di Roberto Morgantini) e condiviso subito con un folto gruppo di amici. I volontari che hanno aderito all'idea e formato l'associazione "Cucine popolari Cesena" - di diversa provenienza politica e culturale - sono passati da 30 a 150 in pochi giorni. "Ho capito di aver imboccato la strada giusta quando si è creata un'ampia condivisione intorno alla mia proposta - spiega Maria Elena Baredi  - Anche il Comune ha sposato l'idea, inserendo l'idea all'interno del mandato del sindaco e da subito più l’assessora Carmelina Labruzzo ha caldeggiato e sostenuto in tutti i modi la realizzazione del progetto".

cucine popolari 2-2-3

I turni sono due: a pranzo (dalle 12 alle 14) e a cena (dalle 19 alle 21). A lavorare all'interno della cucina sono circa una decina di persone, metà in sala e metà in cucina. "Per ora si può entrare senza prenotazione - continua Maria Elena Baredi - e a disposizione dei non segnalati dal Comune sono stati previsti una trentina di posti. Dobbiamo ringraziare molto l'Orogel che, tramite Bruno Piraccini, sta contribuendo ai pasti mandandoci molti prodotti surgelati. Così come Conad e Coop per i prodotti freschi. Mi preme sottolineare l'attenzione che abbiamo dato agli aspetti estetici, anche nei dettagli. Tovaglie di stoffa, piatti di ceramica, la belezza è un diritto di tutti e così abbiamo preparato delle tavole sobrie ma eleganti. Ci si viene per mangiare ma anche per sfamare il bisogno di relazioni umane".

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