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Pane, olio e fantasia

Pane, olio e fantasia

A cura di Elisabetta Boninsegna

Per chi si sente giù all'Artusiana la torta del buonumore

Piatto cucinato con l'erba amara, tipica della cucina dell'alto mantovano, ha effetti rilassanti e distensivi. Con la stessa erba viene cucinato anche un tortello buonissimo.

In pochi la conoscono ma vale la pena parlarne. E' un'erba gustosa ma amara la cui piena maturazione coincide con la festa di San Pietro (29 giugno). Il suo nome scientifico è Balsamita Major desf, ma gli abitanti dell'alto mantovano, suo luogo d'origine e di massima valorizzazione, che la coltivavano negli orti e nei giardini da tempi immemorabili l'hanno sempre chiamata erba di San Pietro o di Santa Maria. 
In questi giorni qutorta buonumore-2esta erba che fa parte delle mente aromatiche balsamiche dai sentori di liquirizia, salvia, limone, è stata presentata alla festa Artusiana, al banco in piazza centrale di Castel Goffredo (Mantova). 
I bravi cuochi mantovani utilizzano l'erba amara per preparare molti piatti (frittate, dolci, liquori), ma il più famoso è il Tortello Amaro.

Tortelli buonissimi, conditi in bianco, che nonostante siano tipici di una località della Lombardia, lontana dal mare, portano con loro tutto il sapore del mediterraneo.
Il tortello è diventato il piatto tipico della giornata in cui la statua di San Pietro viene portata in corteo  durante la festa del Patrono.

E' un piatto gustoso (come sono le feste) ma col retrogusto amaro, amara come la croce che portò Gesù e la morte del discepolo per la persecuzione cristiana. Un piatto che racconta una storia dura con la gioia di chi ha speranza. 
Durante la festa Artusiana di Forlimpopoli (che andrà avanti ogni sera fino a domenica 2 luglio ma il banchetto dei mantovani non c'è più) si è potuto anche apprezzare la torta del buonumore, cucinata sempre con l'erba amara. Buonumore perché l'erba, tra le sue proprietà in erboristeria ha anche quella antisterica e rilassante. E se si è più rilassati, ovviamente, si ha anche un miglior umore. 
Un'ultima curiosità: anticamente i suoi fiori venivano utilizzati anche come segnalibro nelle bibbie (da questo deriva il suo nome comune di Erba della Bibbia).

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