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Pane, olio e fantasia

Pane, olio e fantasia

A cura di Elisabetta Boninsegna

Anche la Romagna ha i suoi cru e sono firmati Braschi

I due nuovi soci dell'azienda, Vincenzo Vernocchi e Davide Castagnoli, puntano su prodotti che coniugano tradizione e salubrità. I loro vini, esportati in tutto il mondo, raccontano con orgoglio e gusto la storia del nostro territorio

Braschi: già il nome è una garanzia. E' una cantina di vini che vanta oltre settant'anni di produzione nel rispetto della qualità delle materie prime. In più ora c'è anche la forza dirompente che anima la nuova filosofia dei vini impressa dai due soci che dal 2011 hanno acquistato la cantina di Mercato Saraceno, recuperando i valori del passato e puntando sulla salubrità del prodotto finito.  
Vincenzo Vernocchi (per 12 anni ha gestito il ristorante Cerina con mamma Graziella) e Davide Castagnoli si muovono nel solco della tradizione utilizzando tutto il meglio delle nuove tecnologie per realizzare vini ad altissima artigianalità capaci di valorizzare le particolarità degli oltre 30 ettari di terreni che l'azienda conduce direttamente e raccontare la storia che li animano. Oltre a rilanciare la cantina Braschi hanno messo in piedi anche il lungimirante progetto chiamato Enoica, una piattaforma commerciale in filiera gricola con l'obiettivo di mettere in rete vari marchi di produttori di vino locali e andare a vendere i prodotti del nostro territorio nel mondo. Nonostante abbiano iniziato questo tipo di attività da poco tempo commercializzano il vino già in 12 paesi stranieri e la loro professionalità è stata notata anche ad alti livelli.
L'assoluta novità, però, della cantina Braschi sono i cru di Romagna. Con la testardaggine tipica dei romagnoli i due soci (Vincenzo Vernocchi in tasca ha anche una laurea in enologia e viticoltura conseguita alla Facoltà di Agraria di Bologna) e il loro staff di esperti hanno lavorato su un'uva pressoché scomparsa e recuperata dopo studi e ricerche in collaborazione con l'Università di Bologna. Si tratta del "Famoso Rubicone Igt", un vitigno bianco semi-aromatico con sentore di agrumi, fiori bianchi e gialli, pronto dopo un anno circa dalla vendemmia che si sta affermando anno dopo anno tra gli intenditori e i veri appassionati di vino (il Touring Club lo ha appena insignito de riconoscimento Golden Star, sulla guida Vini Buoni d'Italia 2017). Il luogo di origine di questo vitigno, il Famoso, è a Monte Sasso in un podere dell'omonima località, sopra Mercato Saraceno, e sorge su un blocco di arenaria molto grande a 350 metri di altezza, altezza che dona alle vigne una sfumatura di acidità e di aromi che a una quota più bassa non riesce a emergere. Il risultato è un vino elegante, fruttato e con una forte personalità. 
I soci hanno voluto differenziare e mappare il territorio dei loro poderi (quasi tutti con certificazione biologica) per realizzare vini con una personalità ben definita e una storia da raccontare. Così sono nati il Costone e il Gelso nella zona di Bertinoro, l'Albana prodotta anche nelle anfore georgiane e i vini di Monte Sasso (sopra Mercato Saraceno), il Sangiovese e l'olio di Paderno di Cesena, l'Albana Campo Mamante. E visto che viviamo nella valle del benessere a 360 gradi, che c'è di meglio per salutare questo 2017 che fare un brindisi coi vini che valorizzano il nostro territorio all'insegna della tradizione, della salubrità e del buon gusto?

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