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Pane, olio e fantasia

Pane, olio e fantasia

A cura di Elisabetta Boninsegna

I segreti per fare la sfoglia alla maniera delle Mariette

Al Festival della Cucina Italiana (Cesenatico dal 23 al 25 settembre) si svolgeranno corsi per imparare a tirare la sfoglia. E chi partecipa si porterà via la pasta da cucinare a casa

Il Festival della Cucina Italiana quest'anno approda a Cesenatico, l'appuntamento è previsto per la prossima settimana (da venerdì 23 a domenica 25 settembre). Tra chef stellati (cucineranno 8 piatti deliziosi), molteplici degustazioni, premi ed eventi vari non potevano non essere presenti anche le Mariette Artusiane con la loro scuola di sfoglia. 
Sarà allestita un'area tutta dedicata alle loro dimostrazioni riservate al pubblico e chi vorrà potrà iscriversi alla scuola di sfoglia tenuta dalle classiche "arzdore" che hanno fatto della cucina romangola un marchio di bontà. Non è escluso, tra l'altro, che alle spianatoie, tra farina e uova, ci siano "allievi" particolarmente prestigiosi e desiderosi di imparare l'arte della "sfoglina". 

Ma quali sono i segreti per tirare una sfoglia ideale? A spiegarcelo è Verdiana Gordini, presidente dell'Associazione Le Mariette Artusiane. 
"La sfoglia? Va trattata come una donna, in modo delicato ma con determinazione. L'importante è come si lavora e come tutte le cose ci vuole passione e amore. Quando ci sono questi ingredienti, state sicuri, viene bene tutto. Eppoi non è vero che ci si impiega molto a fare la sfoglia. Dopo un po' che ci si prende la mano in un quarto d'ora si fanno delle tagliatelle che "tuonano". E se si è bravi si riesce a mettere su anche il ragù. Ma passiamo agli ingredient.  Allora, per una famiglia di 4 persone servono 200 grammi di farina 00 e 50 di semola dura e 3 uova. Mi raccomando le mani vanno lavate ogni volta che si toccano le uova. Non va bene lavare le uova prima perchè le impurità entrano all'interno, ma l'ideale è rompere le uova una con l'altra (tanto se ne rompe sempre una e basta) e poi finita l'operazione vi lavate le mani e solo allora toccate la farina. Poi si inizia a lavorare con le mani (o con la forchetta) le uova che galleggiano nel cratere, incorporando la farina. Si impasta finchè non si raggiunge una sfoglia liscia.Dopo andrebbe lasciata riposare una mezz'ora perchè le fibre della pasta sono stressate e hanno bisogno di rilassarsi un po' per ritrovare la loro dimensione. Dopo una mezz'ora si prende il mattarello di legno e si'inizia a tirare. Gli chef solitamente vogliono una sfoglia sottilissima (ci si dovrebbe leggere il giornale che si trova sotto) ma noi siamo in Romagna e da noi la sfoglia, soprattutto per la tagliatella, è bella corposa. Dopo averla tirata si lascia asciugare e poi si taglia come si vuole: tagliatelle, cappelletti, spaghetti alla chitarra. Per partecipare ai corsi bisogna prenotarsi  (Info www.festivaldellacucinaitaliana.it ), dopo aver imparato a tirare la sfoglia, i corsisti potranno anche portarsi a casa la pasta realizzata. Mica poco...  

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