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Giovedì, 18 Aprile 2024

CesenaToday

Redazione

“Mi fa lo scontrino?”

vignetta Staino-2Credo di aver avuto undici o dodici anni quando sentii fare per la prima volta questa fatidica domanda alla cassiera di una pizzeria di Verona. La cosa mi colpì. Sia perché a quella simpatica cena di fine anno scolastico non c’erano adulti e si pagò “alla romana”, sia perché il mio compagno di banco Matteo fu l’unica persona a chiederlo. “Che coraggio”, pensai. “Io non lo avrei mai fatto”. Per evitare l’imbarazzo, per adeguarmi all’atteggiamento del gruppo. Insomma, che bisogno c’era?

Sono passati venticinque anni da quel giorno e, stamattina, dopo aver preso un caffè in un bar di Forlì, di fronte all’esercente che mi dava il resto, ma non lo scontrino, mi è venuto in mente Matteo. Soprattutto, mi è venuta in mente l’incessante lotta all’evasione fiscale (anzi la “guerra”, come l’ha definita ieri Mario Monti) che i governi italiani hanno finora combattuto.

Più mediatica che fattuale. Venticinque anni: un periodo sufficiente per rimettere in sesto perfino i conti di uno stato dell’Africa subsahariana. Mi chiedo in che acque navigheremmo oggi se, da quel giorno in pizzeria, tutti avessero contribuito a questa causa, anche in minima parte.
Parafrasando George Orwell: nell’epoca dell’evasione fiscale universale, pagare le tasse è un atto rivoluzionario. Pagare ed ingiungere di pagare le tasse, prima che un dovere civico, è quindi un atteggiamento culturale, è una presa di posizione a favore di un sistema economico che riconosce l’interesse ultimo del singolo all’interno di una comunità, non separato o, peggio, al di sopra di essa. È una scelta culturale e morale.

 Per questo facciamo tanta fatica. Non c’è altra soluzione per uscire da questo pantano economico. Si può così prendere spunto dall’iniziativa di Alessandro Rimassa, un autentico cittadino attivo, ancor più coraggioso di Matteo: https://www.facebook.com/alessandrorimassa/notes

Ah, per la cronaca: stamattina ho ottenuto lo scontrino ed ho approfittato dell’occasione per chiacchierare con il barista e, man mano che arrivavano altri clienti, lo rilasciava spontaneamente a tutti.
 

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