rotate-mobile

CesenaToday

Redazione

Territorio bene comune

Una collega piuttosto attenta segnala sulla nostra pagina Facebook dell’iniziativa dell’ Ordine degli Psicologi della Campania, che si fa promotore di una legge di iniziativa popolare per l’istituzione della figura dello “psicologo del territorio”. Questa proposta non può che renderci felici, perché da tempo ormai sosteniamo la necessità che lo psicologo e la psicologia riprendano a occuparsi del territorio e della comunità di riferimento, svelandosi dal privato degli studi professionali.

I colleghi campani sono promotori di una proposta che auspica la figura dello psicologo in contesti territoriali diversi, si potrebbe dire come “professionista di base” qualificato a offrire interventi di «informazione e consulenza finalizzati al benessere della scuola, al successo formativo e alla prevenzione, nonché al contrasto del disagio giovanile e dei comportamenti a rischio», solo per citarne alcuni.

L’istituzione dello “psicologo del territorio” capace di operare nei diversi contesti della comunità di riferimento, secondo una prospettiva di rete, risponde a un bisogno oggi sentito da più parti: quello di garantire pari opportunità di accesso a beni indisponibili alla pura logica del mercato, perché di tutti. La scuola e la formazione, la sussidiarietà sociale, il sostegno e il supporto alle famiglie in difficoltà, il lavoro e l’occupazione, la diversabilità sono solo alcuni degli ambiti all’interno dei quali è richiesto un lavoro di comunità teso a promuovere il pieno e armonico sviluppo psicologico dell’individuo e dei gruppi di riferimento in relazione ai contesti di vita: familiari, lavorativi, amicali, associativi e comunitari. 

Allo scopo di fronteggiare e prevenire il disagio sociale ormai evidente in tutte le sfere di vita della persona, potrebbe essere utile investire in progetti incentrati sulla produzione di beni relazionali, potenziando l’importanza delle reti territoriali di comunità. 

La crisi economico-sociale ha reso ancora più difficile parlare di uguaglianza. Venendo meno le disponibilità materiali (servizi pesanti, consumabili, ad elevato costo di gestione), le disponibilità si presentano oggi prima di tutto come possibilità di scelta e valorizzazione della qualità della vita di ciascuno, con opportunità da finalizzare alla piena e libera affermazione della personalità.

È quanto indica il paradosso di Easterlin o paradosso della felicità definito nel 1974 da Richard Easterlin, professore di economia e membro dell' Accademia Nazionale delle Scienze: ricercando le ragioni per la limitata diffusione della moderna crescita economica, evidenziò che nel corso della vita la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza. Di fatti, all’aumentare del reddito e quindi del benessere economico, la felicità umana aumenta fino ad un certo punto, poi comincia a diminuire, disegnando graficamente una curva ad U rovesciata.

Tuttavia, un cambio di prospettiva di tal genere non è sempre semplice da perseguire. Il rischio è che le prospettive valoriali si esauriscano nelle dichiarazioni di intenti. Gli psicologi - e in primo luogo gli psicologi di comunità - sanno quanto è difficile modificare modelli culturali ormai cristallizzati. Per tali ragioni è quanto mai opportuno investire in figure professionali capaci di leggere i bisogni del territorio e tradurli in opportunità sostenibili all’interno della comunità, allo scopo di garantire servizi sostenibili e orientati ai reali bisogni della persona, non sempre dunque consumabili ed economicamente monetizzabili.

Territorio bene comune

CesenaToday è in caricamento