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Redazione

Quasi una seconda casa

Quanto ci sentiamo in privacy quando siamo nella nostra auto? Probabilmente molto più di quanto potremmo ammettere in un primo momento; la maggioranza avrebbe magari da obiettare sulla possibilità di considerare l’auto uno spazio intimo e personale, ritenendo che quando siamo in auto per strada siamo perfettamente consapevoli di essere in un luogo pubblico, circondati da tante altre persone.

La riflessione, tuttavia, nasce da una scena, forse non troppo infrequente, tra il comico e il ridicolo, a cui ho assistito ferma al semaforo: un distinto signore, in abito elegante, che sulla propria auto approfittava della sosta per “fare le pulizie” nel proprio naso. Un gesto non certo raffinato, che però, proprio per questo, tradiva quanto in quel momento si sentisse a proprio agio e lontano da occhi indiscreti, libero di comportarsi in un ambiente del tutto personale.

I diversi ambienti nei quali agiamo nella quotidianità si classificano in base al grado di intimità che li caratterizza: si va da quelli pubblici, non certo personali e molto frequentati, a quelli mediamente personali, come le stanze comuni di un’abitazione, condivise con pochi individui (per lo più gli stessi nel tempo), fino ad ambienti del tutto, ad uso esclusivo, come la stanza da letto; qui la personalizzazione dell’ambiente è molto elevata, così come il senso di proprietà e di intimità che vi proviamo.

Vi sono luoghi, definiti “personali di secondo grado”, che viviamo come molto intimi, anche se non nascono come tali, e l’auto ne è un esempio eclatante: pur trovandoci in un contesto evidentemente pubblico, quale la strada, l’auto costituisce una sorta di “luogo protetto”, in cui tendiamo ad isolarci nella nostra privacy.

La personalizzazione dell’ambiente tende ad essere elevata: arrediamo il cruscotto, i sedili o il pianale del bagagliaio con peluches e ninnoli che spesso hanno un valore affettivo, profumiamo l’ambiente con una fragranza che rispecchia la nostra personalità, ci preoccupiamo che gli spostamenti abbiano sempre una “colonna sonora” giusta per il nostro stato d’animo. Anche le nuove tecnologie hanno contribuito notevolmente: gli impianti stereo, con un’acustica ben studiata, ci distaccano dal traffico, facendoci immergere nella musica (e spesso ci troviamo ad accennare qualche movimento sul sedile!), possiamo connetterci ai social e allo smartphone tramite il computer di bordo. Da ultimo, da qualche tempo possiamo anche sbizzarrirci con l’estetica del telaio, scegliendo tra le più disparate combinazioni di colori.

Quasi una seconda casa

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