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Redazione

Obama per tutti?

Non è una notizia locale, ma riguarda qualsiasi comunità, grande o piccola, che intenda reagire a questa mefitica cappa di negatività che accompagna la parola crisi.

Barack Obama ha pronunciato un discorso di ringraziamento per la sua rielezione (guarda su youtube, sottotitoli in italiano). Non sapremo mai se quello che ha detto è quello in cui crede veramente e per cui combatterà, possiamo solo sperarlo.

Di certo avremmo sperato di sentire certe parole pronunciate da un qualche nostro politico: non importa se giovane o vecchio, se di destra, di sinistra o di centro, se pro o contro i tecnici e la loro politica di rigore. Un normale cittadino come me, che fa da sempre lo Psicologo Sociale, è stato letteralmente folgorato da questa frase:

"Questo paese funziona solo quando accettiamo gli obblighi gli uni verso gli altri e verso le future generazioni, in modo che la libertà sia accompagnata non solo da diritti, ma anche da doveri e responsabilità!"

Certo le parole non basta pronunciarle, bisogna sforzarsi di tradurle in azioni e comportamenti, ma in un momento storico in cui un intero sistema socio economico sembra aver perso la rotta e andare alla deriva diventa indispensabile poter avere parole semplici e chiare su cui impegnare la propria riflessione.

A mio giudizio quelle che ho appena riportato sono appunto le parole semplici e chiare su cui riflettere perché ricordano a tutti su quali basi, su quali vincoli, si deve fondare e può crescere non solo un paese, ma anche una famiglia, una associazione, un'azienda, una rete di persone o di istituzioni.

Senza il riconoscimento ed il rispetto dell'altro che implica la maturità di farsi carico degli obblighi che ciascuno ha verso tutti gli altri qualsiasi sodalizio umano, dal più piccolo (la famiglia) al più grande (l'umanità) è destinato a confliggere perennemente per implodere e ricominciare.

Senza la consapevolezza che la libertà è fatta di doveri che consentono dei diritti, non c'è sistema sociale che possa prosperare. E questa libertà, vincolata all'equilibrio dei doveri e dei diritti, va estesa all'economia, alla produzione, all'uso delle risorse planetarie, al potere di qualsiasi casta e al bisogno di libertà invocato da ogni singolo individuo umano.

Senza il coraggio di accettare i nostri errori, di farcene carico (di assumerci le dovute responsabilità) per cominciare a ridurne le conseguenze e a correggerli qualunque gruppo umano si pervade di un clima da caccia al colpevole da sacrificare in un inutile rito purificatore eseguito il quale si ipotizza che l'errore non comparirà mai più.

Senza ricordare che si stipula un patto con le giovani generazioni quando le si mette al mondo non c'è sistema sociale che possa immaginare di durare o ancor meno di prosperare. Il fondamento di questo patto è fornire una "promessa esistenziale" per cui i giovani sentano che valga la pena impegnarsi non tanto in una lotta accanita per un qualsiasi posto di lavoro (meglio se fisso), ma per cercare di realizzare quel vivere civile che la promessa esistenziale deve racchiudere se vuol essere tale.

A tutto questo ho pensato leggendo la frase pronunciata da Obama e dopo tanta crisi il mio animo si è aperto,ancora una volta, alla speranza di un risveglio.

Obama per tutti?

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