"Piove, governo ladro!" era un classico modo di dire dei tempi andati, usato qui in Romagna per dire che il tempo (entità climatica al di fuori del nostro controllo appunto come il governo) stava proprio esagerando.

La notizia è che nevica come non nevicava dall'inverno del 1929 e così mi sono trovato a spalare neve fianco a fianco con extracomunitari preoccupati perché il marciapiedi non era sufficientemente pulito e con cassintegrati che avevano bisogno di portare a casa il pane. Gente che non avrei mai incontrato e al cui posto si sarebbero materializzati dei pregiudizi, gente che sarebbe rimasta ignota perché non li avrei conosciuti nello stesso modo su internet, gente che sarebbe entrata a far parte di quella massa indistinta di persone entro cui ci muoviamo ogni giorno, forsennatamente.

A proposito mi sono anche accorto che "forsennatamente" è un avverbio che non si abbina con la neve. Questa coltre bianca, certamente eccessiva, mi ha riportato a ritmi di vita simili a quelli dei nostri nonni e lontanissimi da quelli della nostra quotidianità. E' sorta spontanea la domanda: ma quali sono i ritmi di vita degni di essere vissuti? Se i ritmi di vita di sessanta anni fa ci siamo convinti che rispettassero troppo i ritmi naturali, lasciando troppo spazio alla riflessione e poco spazio alla produttività e allo sviluppo, quelli odierni, governati dal multitasking, dal fare tutto in fretta, tutto contemporaneamente, tutto e subito, non pare favoriscano l'ambiente né tantomeno (e questo è più grave) il nostro benessere. Forse dobbiamo trovare un giusto equilibrio per vivere una vita più degna di essere spesa?

Così mi sono trovato a pensare ai "Limiti" che la natura si sforza, qualche volta duramente, di ricordarci quale parte integrante dell'essere uomo su questo pianeta. Forse l'economia eco-sostenibile parte proprio dalla riscoperta e dall'accettazione dei nostri limiti, dei limiti della natura, dei limiti della finanza, dei limiti del consumismo come fonte di qualità della vita. Se è vero che non possiamo piegarci, senza combattere, ai capricci della natura (un tempo si diceva così)  dobbiamo anche riconoscere che non possiamo, in nome del P.i.l., pretendere di piegare la natura ai nostri sogni, specie se si trasformano in deliri.

E' vero è nevicato molto, troppo, ma oltre che disperarci potremmo chiederci se anche in questa circostanza non vi sia qualcosa da imparare....." Governo ladro!"

Stefano Pasqui