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Domenica, 2 Aprile 2023

CesenaToday

Redazione

La psicologia ed i modi di raccontare la crisi

Questo mio articolo è frutto di una personale riflessione nata dalla lettura del saggio dell’intellettuale sloveno Slavoj Zizek, intitolato ‘Dalla tragedia alla farsa’1, pubblicato nel 2010; inoltre non ho fatto riferimento ad un evento di cronaca circoscritto, ma ad un aspetto pervasivo della nostra società, ovvero la perdurante crisi economica.

Considerando la situazione attuale, in cui la crisi destabilizza certezze e abitudini delle persone comuni, la psicologia (se non vuole rivolgersi esclusivamente alla cura dei disturbi psichici, ma al benessere della popolazione generale) deve impegnarsi nella ricostruzione del significato attribuito ai fatti e nella riproposizione di una narrazione degli eventi diversa da quella dominante. Ciò è ancor più valido ora che la crisi economica si rivela non più come un momento passeggero ma come parte integrante del modello economico capitalista.

Come ci illustra Zizek, il sistema del potere, di fronte alla povertà e ingiustizia crescenti anche in Occidente, diffonderà un’interpretazione narrativa dominante secondo cui tutto ciò che c’è di negativo nel capitalismo è dovuto alla presenza di norme e istituzioni ancora troppo vincolanti per il libero mercato (come il Welfare State o i sindacati), e che occorrerebbe tornare ai fondamenti del modello liberista.

Questa crisi tuttavia, avverte Zizek, non è nata da errori umani o malfunzionamenti (si dice spesso come la finanza abbia speculato a scapito dell’economia ‘reale’, auspicando un ritorno a quest’ultima), al contrario la sua origine è benigna, ovvero è coerente con la pura applicazione dei dettami dell’economia liberale.

Di fronte a ciò la psicologia è chiamata a ricercare ed offrire un’interpretazione narrativa alternativa a quella dominante, mirando all’empowerment delle persone, al benessere della vita di gruppi e organizzazioni e a una nuova idea di cittadinanza.

Nel far ciò gli psicologi devono aver coscienza del fatto che la narrazione dominante della crisi viene diffusa attraverso l’ideologia. Sebbene noi dal 1989 viviamo nella convinzione che non ci siano più ideologie, l’attuale sistema economico si fonda su un ‘nucleo utopico’ di idee da cui scaturiscono interpretazioni e rappresentazioni della realtà puramente ideologiche. 

La stessa idea di libero mercato dimostra la sua valenza utopica, come ci spiega Zizek offrendoci l’esempio del Mali. Tale stato africano infatti potrebbe essere un buon esportatore mondiale di cotone e bovini, ma non potrà mai competere con Europa e Stati uniti, perché entrambi forniscono ogni anno ai propri coltivatori ed allevatori aiuti e finanziamenti superiori all’intero PIL del Mali. Questo caso, conclude Zizek, mostra come nei fatti non esistano né libero mercato nè libera concorrenza e come non sia possibile tornare all’economia ‘reale’, poiché non è mai esistito libero mercato senza finanza.

Se non vuol esser un semplice ingranaggio della macchina ideologica, la psicologia può offrire alle persone, ai gruppi e alle organizzazioni gli strumenti per indagare più a fondo su sé stessi e sull’ambiente sociopolitico e per ricostruire identità e significato, puntando come finalità allo sviluppo di autonomia e spirito critico delle persone e al superamento del pensiero ideologico dominante.

Inoltre oggi la psicologia ha la possibilità di indagare più a fondo e di riformulare i problemi odierni, considerando anche come spesso sia un problema il modo stesso in cui affrontiamo i problemi. Occorrerebbe infatti riformulare in modo più basilare certe questioni, domandandosi, ad esempio, che tipo di società è questa, che permette una tale diffusione dello stress sul lavoro, dei disturbi alimentari, del pregiudizio.

Queste tematiche richiederanno di sicuro successivi approfondimenti: per ora possiamo momentaneamente concludere che alla società della produzione e del consumo proposta dal capitalismo, la psicologia deve contrapporre la società del benessere e dell’autonomia.

1Slavoj Zizek, Dalla tragedia alla farsa. Ideologia della crisi e superamento del capitalismo, Ponte alle grazie, 2010.

La psicologia ed i modi di raccontare la crisi

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