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La giovane Emma e il sogno di lavorare nella scuola: "Per me è prezioso il rapporto di ascolto"

Per la giovane questa esperienza guarda al futuro, affrontando le difficoltà di tutti giorni, che incontra nel doposcuola dove presta servizio: “Svolgendo servizio tutti i giorni, a differenza di altre esperienze più saltuarie, ho imparato alcune cose che prima davo per scontate"

Sogna di lavorare nella scuola, ama il rapporto di ascolto che si crea con gli studenti. Emma Garattoni, nata e cresciuta a Savignano sul Rubicone, si è appena laureata in Educatore sociale e culturale di Bologna. Oggi, a 23 anni, sta proseguendo gli studi in Scienze della formazione primaria ad Urbino e ha scelto il servizio civile per fare esperienza e mettere in pratica sul campo gli anni di studi. 

Spiega così la sua scelta: “Dopo le scuole superiori non avevo ben chiaro cosa fare del mio futuro. Inizialmente ho sbagliato scelta ma questo mi è servito per focalizzare meglio il mio percorso. L'aspetto educativo fa parte della mia vita, sono capo scout, ed è fondamentale, mi attira e mi rende felice. Sogno di lavorare nella scuola, dell’infanzia o primaria, ma soprattutto di creare attorno al mio futuro lavoro relazioni autentiche, un ambiente familiare, fatto di esperienze concrete e sane abitudini. Il Servizio Civile in ambito educativo dà modo di sperimentarmi sul campo, trovare meglio la mia strada mentre continuo gli studi”.

Per la giovane questa esperienza guarda al futuro, affrontando le difficoltà di tutti giorni, che incontra nel doposcuola dove presta servizio: “Svolgendo servizio tutti i giorni, a differenza di altre esperienze più saltuarie, ho imparato alcune cose che prima davo per scontate. Ad esempio, la difficoltà di un’età come quella della scuola secondaria, di cui ignoravo la complessità. Sento di essere a mio agio in altre età, questa esperienza mi ha dato più consapevolezza. Siamo inseriti in una equipe educativa, nel mio caso è una piccola associazione di volontariato, Homo Viator, in cui ho una responsabile di servizio civile, Laura, ed una educatrice di riferimento, Valentina. Durante le attività mi occupo di dare aiuto e supporto scolastico ai ragazzi e le ragazze delle scuole medie e della scuola primaria. Li aiuto nelle difficoltà che possono incontrare durante lo studio o ad apprendere metodi di apprendimento differenti. Una parte importante è l’ascolto: per me è preziosissimo il rapporto che si crea in questa maniera, loro si aprono, sanno che possono condividere paure e timori in serenità. Significa farli sentire accolti e la sento anche una mia responsabilità”. 

“Mi sto impegnando al massimo – continua Garattoni -. Non voglio risparmiarmi perché so che questa è una occasione unica e voglio giocarmela al meglio. Quando si sceglie il servizio civile, penso sia per tutti fondamentale il volersi mettere in gioco ma anche potersi confrontare con personale esperto e qualificato. Ho grande stima della mia operatrice locale di progetto Laura, attenta e disponibile. Tra le caratteristiche da avere ma anche da sviluppare, sicuramente serve pazienza, cura e attenzione per capire le situazioni”. C' è sempre un momento speciale in questa esperienza e la giovane Savingnanese consegna un ricordo: “Se ripenso al percorso fin qui, il primo ricordo che ho riguarda un piccolo gesto di un ragazzo della scuola secondaria. Erano i primi giorni, diciamo di ambientamento. Al doposcuola c’è una piccola cucina e i ragazzi al bisogno sono soliti prepararsi qualcosa di caldo da bere. Ecco, lui nella sua semplicità mi dice: 'Metto su un po' di thè, lo vuoi?'. E’ stato un gesto semplice, spontaneo, come può esserlo un ragazzo di quell’età. Mi è sembrato un gesto naturale, un modo per dirmi 'sei importante anche tu qui'. Mi sono sentita accolta”. 

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