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"Fare i commercianti allunga la vita", Confcommercio ragiona sui problemi della terza età

La terza età come valore e risorsa da salvaguardare, con un atteggiamento attivo nei confronti delle difficoltà da affrontare

La terza età come valore e risorsa da salvaguardare, con un atteggiamento attivo nei confronti delle difficoltà da affrontare, non solo legate alla salute fisica, ma anche a quella psicologica: è stata questa la problematica al centro di un seminario promosso da Iscom Formazione per le imprese Scarl e promosso da 50&Più Fenacom terrritoriale, storico sistema associativo in seno a Confcommercio che si impegna per lo sviluppo culturale, la rappresentanza sindacale, la valorizzazione degli over 50. “L’obiettivo principale di Fenacom - rimarca il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - è la difesa dei valori e dei diritti dei senior, per affermarne l’importanza del ruolo nella società e per migliorarne la qualità di vita'. Il seminario intitolato 'Terza età, l'anziano nel 2021: Il benessere psicofisico" si è tenuto nella sala convegni di ICook  con l’intervento della psicologa e psicoterapeuta Alessandra Fortin.

“Si è trattato - spiegano Pietro Babini e Giorgio Piastra, presidente e direttore di Iscom Formazione, il centro formativo di Confcommercio territoriale - di un utilissimo approfondimento per indagare le situazioni di disagio che possono colpire gli anziani, anche a causa dell’emergenza pandemica con tutti i suoi riflessi psicologici, e proporre rimedi o suggerimenti orientati al miglioramento del proprio stile di vita, dal punto di vista psicofisico. La relatrice ha mirato a fornire alle persone anziane strumenti ad acquisire consapevolezza delle trasformazioni legate all’invecchiamento e a sperimentare nuovi modi di prendersi cura della propria salute, attraverso la diffusione di informazioni sugli stili di vita e le buone abitudini per mantenere e migliorare le condizioni di benessere psico-fisico, favorendone un invecchiamento attivo”.

“Ci sono nostri imprenditori commerciali in pensione - rimarca il presidente Confcommercio Patrignani - che ancora partecipano come collaboratori alla vita del negozio e dell’impresa e questo è per loro  un aiuto importante a rimanere attivi e sempre sulla breccia. I nostri associati anziani ci dicono sempre e che fare il commerciante allunga la vita. Non pochi sono figli e continuatori dell’opera di commercianti, che hanno meritoriamente operato di generazione in generazione come pilastri della coesione sociale di un territorio: ancora oggi, specie nei piccoli comuni e nelle frazioni, i negozi di alimentari e delle altre tipologie fungono anche da presidi sociali, avamposti di aggregazione e civiltà”.

Tuttavia è innegabile che l’impatto che le restrizioni dovute alla pandemia, drammatica situazione sanitaria a parte, ha avuto sugli anziani è stato rilevante proprio in relazione alla più frequente situazione di fragilità. La necessità di ridurre le interazioni sociali, è stato messo in luce nel seminario, ridotto lo spazio vitale di molti anziani, con un impatto negativo non solo sullo stato di funzione fisica ma anche sul tono dell'umore e a volte anche sulla performance cognitiva. Da un punto di vista psicologico, l'anziano può avere una percezione più acuta della perdita, legata ad una prospettiva del futuro inevitabilmente più ristretta, e le rinunce imposte dalla pandemia sono risultate dolorose, come ad esempio la mancata partecipazione ad un compleanno di un familiare, o la stessa impossibilità ad uscire.

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