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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Centomani di questa Terra” 2023: il territorio cesenate protagonista del futuro della ristorazione con chef e produttori

Fra degustazioni, forum di approfondimento sul futuro della ristorazione e sul contributo dell’Emilia-Romagna nel panorama della cucina italiana candidata a patrimonio Unesco, la giornata si è conclusa con la cerimonia di premiazione Studenti Chef to Chef 2023

In un clima di grande festa, partecipazione e voglia di stare assieme dopo lo stop degli ultimi anni, lunedì 8 maggio dall’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli a Polesine Zibello (Parma) si è svolta la nona edizione di “Centomani di questa Terra”, l’evento dell’Associazione culturale Chef to Chef emiliaromagna cuochi, che ha visto fra i protagonisti della giornata alcuni dei migliori chef e produttori della regione Emilia-Romagna. Sono state 7 le presenze cesenati all’evento.

Gli chef Giorgio Clementi dell'Osteria dei Frati di Roncofreddo, Alberto Faccani  del ristorante Magnolia di Longiano, Omar Casali  del ristorante Maré di Cesenatico, Ivan Milani di Villa Monty banks di Cesena, mentre fra i produttori Ecopesce di Cesenatico e Villa Venti Vini di Roncofreddo. Roncofreddo presente anche come Città della Gastronomia Chef to Chef.

Fra degustazioni, forum di approfondimento (condotti da Alfredo Antonaros) sul futuro della ristorazione e sul contributo dell’Emilia-Romagna nel panorama della cucina italiana candidata a patrimonio Unesco e cooking demo la giornata si è conclusa con la cerimonia di premiazione Studenti Che fto Chef 2023 e l’aperitivo offerto dagli chef dell’associazione. A fare da cornice a tutto questo, il mercato dei produttori con aziende e consorzi che hanno presentato le loro eccellenze e una delegazione delle Città della Gastronomia Chef to Chef. Non sono ovviamente mancate le degustazioni, tra le quali quelle del Consorzio del Parmigiano Reggiano, del Molino Dallagiovanna e del Consorzio Produttori Antiche Acetaie e, per il primo anno, si sono tenuti anche due interessanti comizi agrari: sulle liliacee dell’Emilia-Romagna e sui vini regionali con un focus sul Lambrusco.

"Dai forum - spiegano gli organizzatori - è emerso che, usciti cambiati dalle varie crisi di questi ultimi anni, è ora di “chiudere il cerchio concettuale” del rapporto fra cucina e scienza e dialogare con un’altra scienza: quella medica, nella fattispecie e soprattutto della nutraceutica, che in modo prepotente condizionerà i nostri saperi gastronomici. Aumentano il tasso di cultura e di conoscenze necessarie per onorare una cucina Italiana che potrà essere patrimonio Unesco solamente se proseguirà nella sua dimensione di innovazione e di creatività, alla pari di tanti altri made in Italy. In particolare l’Emilia-Romagna può essere l’avanguardia in un nuovo rapporto fra gastronomia e turismo, in una logica di compatibilità ambientale e sociale. Bisogna oltresì investire in una formazione che si confronti in continuo con le cucine-laboratorio e con la responsabilità di rappresentare culture territoriali, identitarie ma aperte ai flussi della modernità. CheftoChef in tutto questo è aperta al dialogo per lavorare su progetti condivisi".

Per quanto riguarda il contributo che può dare l’Emilia-Romagna nel panorama della cucina italiana candidata a patrimonio Unesco, Chef to Chef emiliaromagna cuochi, unica associazione culturale ad area vasta di cuochi inseriti in filiere agroalimentari ben strutturate, e la “cugina” “Menù Associati - Associazione Internazionale di Menù Storici", che ha sede a Bologna, potranno dare un prezioso aiuto nel percorso di riconoscimento. Ricordando che grazie all’intervento da starter del Comune di Bologna e di Cheftochef, Parma è diventata, nel 2015 prima in Italia, Città Creativa UNESCO per la Gastronomia. Nel corso di “Centomani”, infatti, sono stati presentati i “primi appunti” di questo percorso, simbolicamente firmati dai presenti e dalle istituzioni, a partire da Alessio Mammi, Assessore all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna.

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