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Un'oasi per tartarughe non più gestibili: "Ne riceviamo anche alcune centinaia l'anno"

Mirko Giorgioni, vicepresidente del Tarta Club Italia e e responsabile del Centro di recupero racconta a Cesenatoday l'attività svolta: “Il centro di recupero è nato perchè le persone non sapevano più dove mettere le proprie tartarughe diventate ingestibili"

Il Tarta Club Italia è un associazione naturalistica no profit, per la tutela delle tartarughe, nata nel 2002, con lo scopo di favorire la conservazione delle specie, sia in natura che in cattività. Dal 2007 gestisce un centro di recupero per le tartarughe acquatiche alloctone e negli anni ha dato in affido tantissimi esemplari. 

Mirko Giorgioni, vicepresidente del  Club e e responsabile del Centro di recupero racconta a Cesenatoday l'attività svolta: “Il centro di recupero è nato perchè le persone non sapevano più dove mettere le proprie tartarughe diventate ingestibili, purtroppo per una mera questione di profitto, non vengono mai spiegate le problematiche nell'allevamento di questi animali, che possono vivere anche  fino a 50 anni e, per il primo anno e mezzo, andrebbero tenute al caldo, ad esempio, oppure che non bisogna abbondare con il cibo. Dal 2019 è vietata la vendita di una sola specie, ma altre solo ancora in commercio, vendute ancora a prezzi bassi”. Le tartarughe in questione sono quelle "simpatiche e carine tartarughine verdi", di piccolissime dimensioni che vengono solitamente vendute in tutti i negozi di animali, che poi però in poco tempo crescono fino a diventare 30-35cm, con grossi problemi di spazi e solitamente diventano ingestibili; “la maggior parte muore in breve tempo per problemi di alimentazione errata, mancanza di raggi solari e acquari piccolissimi senza appositi filtri, mentre quelle che sopravvivono solitamente finiscono abbandonate in tutti gli specchi d'acqua”, spiega Giorgioni. Per far fronte a questo problema, che è un problema europeo, il Tarta Club Italia ha anche stampato migliaia di copie di un libricino distribuito come copia omaggio, per informare ed evitare incauti acquisti.

“Le persone che ci contattano sono diverse centinaia all'anno, fino a pochi anni fa eravamo i più attrezzati in Italia, ci arrivano tartarughe dal Nord e Centro Italia, anche dal Sud”. Il Centro di recupero si occupa del  ritiro di tutte le specie acquatiche alloctone, dannose all'ecosistema se abbandonate in natura: “Sono molto più voraci dell'unica specie autoctona,  quella europea,  mangiano tutto il cibo e anche piccoli animali vivi, come anatroccoli” , chiarisce il responsabile.

Il centro di recupero è un'oasi per questi animali, ha una dimensione di circa 3.500mq, con circa 7.000 metri cubi d'acqua, è un bacino artificiale con protezione assoluta per le fughe, inoltre sono state inserite delle zattere per permettere agli ospiti di fare basking (bagni di sole) tranquillamente. L'invaso è certamente ideale per le tartarughe acquatiche in quanto è ricco di pesci e alghe e l'acqua è continuamente ricambiata; inoltre visto che è privo di zone con terreno, sono evitate anche le riproduzioni. Il centro, denominato "Pianura Cesenate", si trova a Cesena, all'interno di un'area protetta e non visitabile dal pubblico, se non in occasioni di feste programmate, specialmente a scopo didattico in primavera per le scolaresche; per questo il Tarta Club Italia ha preparato una serie di cartelli didattici sulle varie specie più frequenti nel centro. 

“Informatevi bene prima di comprare qualsiasi tipo di animale domestico, sugli spazi e le cure che gli serviranno e sulla legislazione – conclude Giorgioni -. L'animale domestico non va mai liberato in natura perchè può diventare pericoloso per l'ecosistema”. 

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