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Liberare gli animali marini dal secchiello: "Un gesto di amicizia nei confronti del mare”

A dare un parere è Attilio Rinaldi, presidente della Fondazione Centro ricerche marine di Cesenatico. Per conservare la biodiversità bisogna tutelare la fauna marina e questo si può imparare sin da bambini. Raccogliere le conchiglie, ad esempio, non comporta un problema

I bambini amano il mare, si sa. D'estate poi, durante le passeggiate o i bagni nelle acque basse è molto frequente incontrare qualche animaletto che cattura l'attenzione dei più piccoli, dal pesciolino, al granchio, dalla medusa al paguro. Una tendenza diffusa è quella di raccogliere questi organismi viventi, pescandoli con un retino o catturandoli con le mani e metterli in un secchiello con acqua per poterli osservare. Qulache anno fa era nata anche l'iniziativa "Secchiello Stop", per frenare questa pratica.

Il rischio di ucciderli è molto alto, specialmente se lasciati al sole per troppo tempo. A dare un parere è Attilio Rinaldi, presidente della Fondazione Centro ricerche marine di Cesenatico. “E' un problema abbastanza diffuso, chiaramente nei bambini non subentra la cattiveria, si tratta di curiosità, spetta ai genitori intervenire”, chiarisce.

Per conservare la biodiversità bisogna tutelare la fauna marina e questo si può imparare sin da bambini. Raccogliere le conchiglie, ad esempio, non comporta un problema, spiega Rinaldi, “verrebbero comunque rastrellate dai bagnini, anche se non trovo corretta la rimozione in grandi quantità, in quanto la sabbia è formata per il 3-4% da conchiglie frantumate. I bambini che le raccolgono non costituiscono comunque un problema”.

Per quanto riguarda gli esseri viventi il discorso cambia. “Piccoli pesci, soprattutto giovani di cefalo e muggine, popolano la fascia costiera, spesso vengono presi con retini e messi in un secchiello. Dopo un breve tempo di osservazione, durante il quale i pesci dovrebbero comunque essere pochi per scongiurare la carenza di ossigeno, dovrebbe essere il genitore a spiegare al figlio che è necessario liberare gli animali, per non farli morire. Ai pesci bastano tempi brevi e non andrebbero tenuti in un secchiello per più di 5 minuti”.

Per gli altri abitanti delle rive, granchi e paguri, vale lo stesso principio, “anche se sono più resistenti dei pesci, vanno tenuti all'ombra, al massimo 10-15 minuti, e poi riversati in acqua, con un'altezza oltre il ginocchio”.

Il discorso è diverso per le meduse: “La maggior parte, quando arriva a riva, ha completato il proprio ciclo vitale ed è destinata allo spiaggiamento”. La curiosità dei bambini è infinita, è compito dei genitori insegnare “un gesto di amicizia nei confronti del mare”.

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