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Il fascino della festa di San Giovanni: un sapore antico e immutato nel tempo

C'è chi si alza la mattina presto per andare a fare shopping, quando c'è ancora poca gente e aggirarsi tra negozi e bancarelle è un gusto e non un castigo.

C'è chi la ritiene un po' vecchia, chi la abolirebbe perché c'è troppo caos, chi ne vede solo l'aspetto commerciale, ma alla fine la fiera di San Giovanni è sempre la festa della città e tutti ne apprezzano il sapore antico e immutato nel tempo. E' vero che ogni anno in città tornano le stesse bancarelle dell'anno prima ma anche questo fa parte della tradizione. Non è San Giovanni se non ci sono i bellissimi mazzi di lavanda, aglio e fischietto; ma non è San Giovanni nemmeno se non ci sono i venditori dell'ultimo modello di pelapatate, tante caramelle profumate di tutti i colori, i sacchetti un po' appiccicosi di mandorle tostate, creme al miele per togliere le rughe e cristalli antisudorazione.

E' una fiera all'antica ed è giusto che resti così. E' vero che una volta l'arrivo delle bancarelle in città aveva molto valore perchè era il momento in cui arrivavano prodotti che altrimenti non si sarebbero visti, ma anche adesso il lato commerciale ha mantenuto il suo perché con le offerte di San Giovanni. C'è chi si alza la mattina presto per andare a fare shopping, quando c'è ancora poca gente e aggirarsi tra negozi e bancarelle è un gusto e non un castigo. C'è anche chi aspetta San Giovanni per mangiare le ciambelle calde e profumate o fare un giro sugli autoscontri, archetipi di un immancabile appuntamento con la gioventù. Spendere, scatenarsi, inebriarsi, fare quello che normalmente non si fa: anche questo è il concetto di festa e San Giovanni lo rispetta in pieno. 

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