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Il tifo cesenate vuole una squadra più "maschia e senza paura"

L'ormai consueto tour nei bar per carpire l'umore dei cesenati si arricchisce di spunti e giudizi su gioco e giocatori. L'amarezza per le sconfitte è contrapposta alla fiducia nel mister

Dopo una campagna acquisti scoppiettante le due sconfitte consecutive e l’assenza di punti fanno effetto. Quanto meno ci si aspettava qualcosa in più. Ancora è presto per sbilanciarsi in malumori ma c’è chi, proprio perchè ha a cuore il Cesena, nei bar e nelle piazze non fa che parlare dei bianconeri. C’è attesa rovente per le prossime partite di campionato in cui il Cesena affronterà le big già a partire da mercoledì sera con la Lazio in casa.
 

Sarà che è lunedì e la sconfitta è fresca ma nei bar si parla solo del Cesena. Si parte dalla delusione dell’uno a zero subìto a Catania, un passo indietro rispetto la partita con il Napoli. “Mi è sembrata una squadra molle e poco convinta della propria forza - esordisce un tifoso mentre scuote la testa - ancora gli automatismi non funzionano ed in particolare alcuni giocatori chiave come Ghezzal e Martinez sono ancora molto lontani dalla condizione migliore”. Un’analisi che lascia poco spazio a repliche.

“I ritmi erano quelli di una amichevole - prosegue un altro - troppo compassata e lenta la manovra, troppi passaggi in orizzontale, pochi movimenti senza palla con i centrocampisti incapaci di inserirsi per vie centrali e creare scompiglio nella difesa catanese”. Per fortuna non manca mai chi risolleva la situazione con la pillola di buon umore. “Non bisogna deprimersi troppo ma pensare positivo, il campionato è ancora lungo e quindi dopo due partite è difficile fare bilanci”.

Legittimo chiedersi cosa manchi al Cesena visto che la campagna acquisti ha fatto ben sperare. “Secondo me manca grinta, una propria identità di gioco e la consapevolezza di essere una squadra, al momento vedo bravi giocatori, bravi professionisti come singoli, ma non una squadra, che si deve salvare con la compattezza e con lo spirito di sacrificio”.

Quindi cosa fare? Tutti concordi nel dover continuare a lavorare duro e seguendo il credo calcistico del mister”. Lo scambio di battute si sposta poi sui giocatori singoli e soprattutto su Rodrigrez, Martinez e Ghezzal, tutti possibili titolari che però sono lontani da una condizione fisica ideale. “Forse si poteva fare un ultimo sforzo per acquistare un altro difensore centrale, visti i scarsi risultati di Benoulane e Rossi” chiosa chi abbandona la conversazione e torna al lavoro.

Quando Candreva parte largo sulla sinistra, a tratti assomiglia ad un certo Emiliano Salvetti, sia come corsa, sia come dribbling - è il paragone di un nostalgico - anche il giovane Ravaglia, al momento si sta comportando egregiamente, forse ancora non ha il carisma per dirigere perfettamente la difesa come Antonioli ma fare il portiere in serie A, ed esordire in casa contro il Napoli, non è cosa da tutti”.

La partita con la Lazio di mercoledì è vicina. Non appena introdotto l’argomento tutti assumono un’aria più impegnata. “La speranza è quella di rivedere quelle buone giocate in velocità che hanno messo in difficoltà la difesa partenopea”. Poi esordisce chi si è astenuto e ha tutto il tono di chi vuole concretezza e poche parole. “Spero di vedere una partita più maschia e di maggior intensità, bisogna scrollarsi di dosso la paura e cercare di fare risultato”. C’è chi sarà accontentato, infatti è breve il tempo per le parole visto che mercoledì si gioca sul campo e lì contano i (gol) fatti.

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