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Marco Pantani, breve biografia di un mito

Il grande campione del ciclismo italiano, forse l'ultimo che si possa definire tale, ha finito la sua corsa lungo la vita nel modo peggiore. Successi e sfortune del più grande di sempre

Marco Pantani ha lasciato il 14 febbraio del 2004 il mondo che lo ha reso celebre in tutto il globo terrestre; il grande campione del ciclismo italiano, forse l'ultimo che si possa definire tale, ha finito la sua corsa lungo la vita nel modo peggiore. Forse suicida, imbottito di medicinali, solo come un cane bastonato da chi credeva essere il suo migliore amico, trovato morto sul pavimento di un'anonima stanza d'albergo di un residence riminese.

 

Aveva 34 anni, era dall'inizio degli anni '90 passato nel ciclismo che conta, dopo aver impressionato tra i dilettanti per le sue qualità di grimpeur. Nel 1993 rimase nell'ombra del capitano Claudio Chiappucci, alla Carrera, poi nel 1994 sale sulla ribalta delle cronache; e per dieci anni non ve ne scenderà più, fino al 14 febbraio 2004, giorno di San Valentino, che da ieri sarà ricordato anche come il giorno della morte dello sportivo italiano più amato (e forse anche più deprecato) degli ultimi anni.

 

Nel 1994 al Giro d'Italia vinto dal russo Berzin, vince due tappe (una a Merano e l'altra ad Aprica); nella classifica generale del Giro, si piazza al secondo posto, alle spalle del russo e davanti a Miguel Indurain. Al Tour de France impressiona, ogni tappa è uno spettacolo, milioni di spettatori in tutti il mondo attendono in ogni tappa che presenti la minima altura, uno scatto del Pirata. Infiamma le folle come nessuno era riuscito da tempi memorabili.

 

Nel 1995, quando sembrava lanciato ad una vita densa di successi, un'auto lo travolge in allenamento; stagione compromessa. Cinque mesi dopo viene travolto da una jeep alla Milano-Torino riportando fratture agli arti inferiori; è l'inizio di un incubo. Nel 2000, poi, verrà condannato dal Tribunale di Forlì al termine delle indagini condotte dal pm Guariniello, poichè nel giorno di quella caduta avrebbe avuto valori di ematocrito fuori dalla norma.

La gamba sinistra si è accorciata, nel 1996 prova a tornare grande, ma i guai fisici non glielo permettono.

 

Nel 1997 allora ci riprova, ma la sfortuna è ancora lì ad aspettarlo, questa volta in una curva in discesa sulla Costa Amalfitana: è il 24 maggio, un gatto nero taglia la strada a Marco Pantani che cade. Non si ritira subito, porta a termine la sua tappa con un ritardoabissale, ma il giorno successivo è costretto al ritiro. Si presenta al Tour de France; vince, diverte, esalta.

 

Nel 1998 arriva l'Apoteosi. Vince il giro d'Italia, dopo aver creato un atteso e un interesse verso la Corsa Rosa, prima sconosciuto. Vince due tappe e, nonostante tutti i chilometri a cronometro che lo penalizzavano, infligge oltre un minuto e mezzo di ritardo ad uno specialista del calibro di Pavel Tonkov. La sua popolarità sale alle stelle quando al Tour si presenta per mettere a segno l'impresa di vincere nello stesso anno le due corse a tappe più famose e prestigiose del mondo. L'accoppiata gli riesce, in Francia è un tripudio di tifosi, in Italia la gente lo acclama.

 

5 giugno 1999: comincia la caduta libera dell'uomo e dell'atleta Marco Pantani. Alla vigilia della penultima tappa l'Uci le mette fuori dal Giro d'Italia che stava dominando poichè trovato con valori ematici fuori dalla norma. Pantani non sarà più lo stesso.

 

Nel 2000 prova a tornare in gruppo, ma le vicende giudiziarie, l'ostilità dell'ambiente e probabilmente una serie infinita di fattori mentali, non gli consentono di ripetersi ai livelli di un tempo; ma dimostra di essere un campione dalla statura immensa. Si propone come gregario di Stefano Garzelli, si sacrifica, lo aiuta e alla fine di quel Giro d'Italia, il suo delfino si aggiudica la Corsa Rosa. Poi anche i rapporti tra i due si deterioreranno. L'11 dicembre la Procura di Forlì lo condanna a tre mesi (con la condizionale) per frode sprotiva.

 

Nel 2002 partecipa al Giro d'Italia, ma durante la 16/a tappa si ritira quando è ai piedi della Marmolada. In quel momento è al 75/o posto della classifica generale. Il 17 giugno gli vengono inflitti otto mesi di stop per la vicenda della siringa con residui di insulina trovata il 27 maggio 2001 nella camera 401 del Gran hotel Francia e Quirinale occupato dal Pirata e dalla sua squadra durante il Giro di un anno prima.

 

Nel 2003 Pantani partecipa al Giro, e lo porta a termine classificandosi 14esimo. A fine giugno, però, si fa ricoverare in una casa di cura nel padovano. "Sono qui perchè ci si cura", disse ammettendo che si trovava in un forte stato depressivo. E' il dramma del campione caduto dall'alto, è l'inizio di una lunga clausura, lontano da tutto e da tutti, ma stretto accanto ai suoi problemi, alle sue insicurezze, alle sue crisi.

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