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Il Cesena ora è in vetta, gli ultimi arrivati si presentano: "Colpiti dal calore della città"

Rutjens, Marfella e De Angelis iniziano ufficialmente la loro avventura con la maglia del Cavalluccio

E' sotto gli occhi di tutti che il mercato di riparazione, guidato dall'esperto direttore sportivo Alfio Pelliccioni, ha dato il giusto slancio al Cesena per la rincorsa e il sorpasso al Matelica. Ora vietato rilassarsi perché il Cavalluccio ha il destino nelle proprie mani. L'avvertimento arriva anche dagli ultimi arrivati, i difensori Christian Rutjens e Simone Marfella e l'attaccante Ciro De Angelis. A motivare il loro arrivo ci pensa il ds Pelliccioni: "Rutjens è un difensore che ci serviva per le sue caratteristiche, è stato difficile prenderlo dalla Recanatese, ma ha aiutato molto la volontà del ragazzo di venire qui. Marfella è un giovane 'esperto', abbiamo fatto un investimento su di lui. Su De Angelis dico soltanto che è un attaccante che fa gol". Un mercato davvero ottimo quello di Pelliccioni, e non è detto che non arrivi qualche sorpresa dalla finestra di calciomercato dei professionisti.

I tre nuovi acquisti

Christian Rutjens, classe 1998, è nato a Marbella, a 17 anni la prima esperienza nella Primavera del Rayo Vallecano. "Poi un procuratore siciliano - spiega il difensore spagnolo - mi ha portato a Benevento". In Campania colleziona 25 presenze con la maglia della Primavera prima dell'esordio in serie A. "Un'emozione incredibile, non dimenticherò mai quella partita contro il Chievo". Rutjens, italiano perfetto, si è già calato nella realtà cesenate: "Angelini mi chiede anche di giocare la palla, su questo sono avvantaggiato perché in Spagna il gioco è più tecnico. In Italia il calcio è più ordinato e difensivo, personalmente mi piace più giocare qui". L'aitante difensore spagnolo ha già "assaggiato" il Manuzzi quando vestiva la maglia della Recanatese. "La curva è impressionante e anche la squadra mi ha colpito, ho fatto di tutto per venire qui". Nel suo piccolo può già essere considerato un giramondo perché oltre che in spagna e Italia vanta esperienze anche nel campionato lettone e cipriota. "Qual'è l'obiettivo? 'Ganar' il campionato".

Simone Marfella, classe 1999, arriva dalla Sangiustese e vanta già 59 presenze e un gol in serie D. Napoletano doc, si presenta così: "Sono a disposizione del mister, il mio ruolo naturale è la mezzala di centrocampo, ma mi adatto anche come difensore. Nella mia vita ho fatto tutti i ruoli, anche l'attaccante. Il debutto con questa maglia è stata un'emozione incredibile, questo tifo ti fa dare sempre il 100%. Mi ha impressionato molto anche il centro sportivo dove ci alleniamo, davvero all'avanguardia". Colpito dal tifo caldo cesenate e dall'inverno freddo della Romagna, svela una curiosità: "In questo momento abito a casa di Valeri, abbiamo subito instaurato un bel rapporto". Angelini punta molto sul "jolly" Marfella anche per sostituire proprio l'infortunato Valeri.

Ciro De Angelis, 28 anni, è un attaccante esperto che può vantare già 119 reti in questa categoria, oltre al primo sigillo tra i professionisti messo a segno quest'anno con la maglia del Monopoli. Innanzitutto rassicura tutti sul suo rientro in campo: "Sto sempre meglio, stiamo rispettando la tabella di marcia, molto probabilmente rientrero in campo nella partita con l'Avezzano. Dal 27 farò tre giorni di lavoro differenziato e poi tornerò ad allenarmi con la squadra. E' un infortunio fastidioso arrivato quest'estate mentre ero in ritiro con il Monopoli, qui a Cesena mi sto curando al meglio". Dalla serie C col Monopoli alla serie D col Cesena l'attaccante di Grottaglie non vede certo un declassamento: "Il Cesena in questa categoria è solo di passaggio. La tifoseria è straordinaria e dobbiamo trasformare la pressione in carica positiva. Sono compatibile con Ricciardo? Sì, sono convinto che per le mie caratteristiche possiamo giocare insieme, io penso che quando schieri una coppia d'attacco così qualkcosa succede, poi ovviamnte sarà il mister a decidere". Dopo la lunga rincorsa il Cavalluccio è davanti al Matelica, ora guai ad abbassare la tensione: "Dipendiamo da noi stessi, nella seconda parte della stagione può subentrare anche la stanchezza. Ogni partita diventa difficile se non le chiudiamo, come dimostra la gara di domenica. Quel che è certo è che ora il destino è nelle nostre mani".

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