Gli auguri di Pasqua di Don Mirco: "Non abbiate paura, cercate Gesù"
“Dopo il sabato all’alba del primo giorno della settimana.” Questa espressione “dopo il Sabato” indica che il giorno della tristezza non solo è passato, non solo non c’è più ma che addirittura non ritornerà più. Il giorno della morte di Cristo è relegato alla memoria dell’uomo vecchio, di colui che può morire. Ora è il giorno dell’uomo vivente, ora è il giorno dell’uomo vincente, ora è il giorno del vincitore. Abbiamo ascoltato questa parola: “vi fu un gran terremoto”. Oggi, noi invece di pensare a quel terremoto pensiamo al terremoto del coronavirus che ci ha tolto il terreno da sotto i piedi, ci ha tolto le nostre certezze ed i nostri progetti. Ci ha tolto però anche le nostre illusioni. Ci ha resi piccoli piccoli. Bisognosi di tutto. Ritorniamo al testo del Vangelo di Matteo perché quel “vi fu un gran terremoto” è ben altra cosa. È il manifestarsi della potenza di Dio. È il momento nel quale, senza che nessuno potesse vedere se non le pietre, quelle bende e quel telo, la Sindone, ci è data la possibilità di vincere la paura. Proprio in questi giorni dicevo ad alcuni di voi che ci sono due generi di silenzi: il primo è quello derivante dalla paura, il secondo quello derivante da una presenza. Potremmo dire che “quel terremoto” ora abbia la stessa doppia possibilità e valenza: il terremoto del coronavirus è quel genere di terremoto che genera in noi paura mentre invece il terremoto della Resurrezione di Cristo è quello che vince la nostra paura, vince ancora la nostra illusione di potercela cavare senza Cristo quando avremo debellato la pandemia. Quid animo satis? Cosa basta al cuore dell’uomo? Forse abbiamo ancora l’illusione, come ancora si manifesta abbastanza chiaramente, di pensare di vivere abbastanza bene e sperando in un futuro migliore senza la presenza di Cristo come tra l’altro la frase famosa esprime: “tutto andrà bene”. Come ho avuto modo di scrivere alcune settimane fa nella lettera intitolata “Gesù non ha il coronavirus” ho voluto affermare, nella nostra turbolenta realtà, attraverso quelle poche righe la presenza del Cristo Risorto. Ora, e concludo, si pone un quesito alla nostra libertà al quale nessuno di noi può sottrarsi. O vivere come se Cristo non fosse Risorto, ed allora ci immergeremo nuovamente delle preoccupazioni di questo mondo; oppure vivere già da “risorti” in questo mondo, con le sue preoccupazioni. E' una risposta importante, direi pesante quasi come un macigno. E' una risposta senza la quale noi non potremo testimoniare alle generazioni future la Speranza che ci ha permesso di camminare a testa alta. Camminare a testa alta, non perché siamo perfetti, anzi, ma perché ci siamo affidati nel presente al Risorto. Maria Santissima, Madre del Salvatore, interceda per noi, per le nostre famiglie, per le nostre parrocchie, per la Chiesa e per il mondo intero. Voi, non abbiate paura! So che cercate Gesù, il Crocifisso. Non è qui nella tomba. E' risorto, è presente qui e ora. Buona Santa Pasqua!
Don Mirco Bianchi