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Abolizione dell'ora legale: i 3 motivi per cui l'Italia dice no

A giugno il governo Conte I ha depositato a Bruxelles un documento contro l'abolizione dell'ora legale. Ma quali sono le ragioni che hanno spinto il nostro Paese a dire no alla proposta dell'Unione Europea? Sono 3, vediamoli insieme

Come avevamo anticipato in occasione del cambio dell'ora, l'Unione Europea aveva chiesto da tempo ai Paesi membri di prendere una decisione: ora legale sì o no? Manteniamo o no il cambio ora solare/ora legale?

Il cambiamento, con l'eliminazione dell'ora legale - cioè quella "inventata" dagli uomini, in contrasto con l'ora solare - avrebbe dovuto partire nel 2021.

Ma a giugno il governo Conte I aveva già depositato a Bruxelles una richiesta formale, a favore dello status quo.

Ma quali sono le ragioni che hanno spinto il nostro Paese a chiedere che non vi siano modifiche all'attuale alternanza fra ora legale e solare?

1. Vantaggi e svantaggi? Non c'è valutazione

Secondo il testo che è stato depositato a Bruxelles, la prima ragione è la "mancanza di una valutazione d’impatto dalla quale si possa evincere, in modo esaustivo, il quadro dei vantaggi e degli svantaggi". Non esisterebbe infatti una prova che quei due giorni all'anno in cui si cambia l'orario spostando avanti o indietro di un'ora le lancette comportino uno squilibrio psico-fisico.

2. L'economia dell'ora legale

Il secondo motivo che ha spinto il governo Conte I a esprimere un parere contrario alla proposta europea è di ordine economico. Grazie all’ora legale, infatti, per sei mesi l’anno le luci vengono accese un’ora dopo, permettendoci di risparmiare una bella somma di denaro. Secondo un altro documento, redatto da Terna, il gestore dei tralicci dell’alta tensione, allegato a quello depositato a Bruxelles dal governo, il risparmio si quantificherebbe in 100 milioni di euro l’anno.

3. Dubbi sulle differenze di fusi orari

La terza e ultima perplessità del governo italiano sulla proposta di abolire l'ora legale riguarda la possibilità che le differenti scelte degli Stati membri possano creare differenze di fusi orari. Questo metterebbe a rischio il corretto funzionamento del mercato comunitario.

Perché i Paesi del Nord Europa vogliono abolire l'ora legale?

Nei prossimi mesi, a Bruxelles si avvierà la discussione sull’ora legale nelle sedi del Parlamento e dalla Commissione Europea. I Paesi del Nord Europa sono contrari all’ora legale perché da loro nel periodo estivo il sole cala più tardi e non hanno quindi necessità di spostare in avanti le lancette per risparmiare sui consumi energetici. I Paesi del Sud, come l’Italia, invece, sostengono il mantenimento del cambio ora legale/ora solare, perché consente di guadagnare un’ora di luce in estate e ce ne fa recuperare un’altra nelle mattinate invernali.

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