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Salute

Donazione di organi a cuore fermo: l'equipe medica porta a termine l'operazione complessa

Le direzioni mediche e i sanitari delle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione di Forlì e Cesena sono riusciti a garantire il prelievo di organi, avvenuto nell’ospedale "Maurizio Bufalini" di Cesena

Piena collaborazione, integrazione di competenze professionali e sinergie volte al miglioramento costante dei servizi offerti al cittadino hanno consentito di portare a termine con successo una donazione multiorgano, a cuore fermo, da un paziente ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Morgagni - Pierantoni” di Forli. "A fronte di una condizione irreversibile di un uomo con gravissime lesioni cerebrali - spiegano gli operatori - con grande generosità e altruismo i familiari avevano manifestato ai medici il desiderio di donare gli organi ma essendo in questo caso possibile effettuare il prelievo una volta sola, sopraggiunto l’arresto cardiaco irreversibile, si è reso necessario organizzare in tempi strettissimi un trasferimento del paziente all’ospedale di Cesena, unica sede al momento, in Romagna in grado di portare a termine con successo un prelievo d’organi da donatore a cuore fermo".

A questo punto, mantenendosi in costante contatto fra loro, le Direzioni Mediche e i sanitari delle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione di Forlì e Cesena sono riusciti a garantire il prelievo di organi, avvenuto nell’ospedale "Maurizio Bufalini" di Cesena, “con la messa in atto di complesse tecniche di circolazione extracorporea” . In questi casi particolari, occorre infatti mantenere una funzione d’organo in assenza di una normale circolazione di sangue, che è invece presente nei casi di morte cerebrale con attività cardiaca ancora valida.

La donazione di organi e tessuti a cuore fermo costituisce una promettente opportunità, volta ad aumentare gli organi disponibili per il trapianto, ma è molto complessa da realizzare e solo pochi grandi centri in Italia sono riusciti a metterla in atto con successo. In meno di due anni a Cesena sono stati portati a termine con successo sette casi di questo tipo. “Il percorso realizzato dagli ospedali di Forlì e Cesena apre una prospettiva nuova, riproducibile a livello nazionale - concludono gli operatori - che potrebbe portare ad un considerevole aumento di questa tipologia di donazione e conseguentemente contribuire a ridurre finalmente le liste di attesa per il trapianto. Un ringraziamento particolare va rivolto anche alle direzioni infermieristiche, Unità Operativa di Chirurgia Vascolare e Radiologia Interventistica di Cesena e alla collaborazione stretta attuata con il Centro Regionale Coordinamento Trapianti".

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