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Vongole, il consigliere regionale Montalti (Pd): "Le norme europee vanno cambiate"

Già depositata dal mese scorso un’interrogazione in Regione sottoscritta dalla consiglieria Lia Montalti (primo firmatario il collega democratico Giorgio Pruccoli) mentre l’eurodeputato Damiano Zoffoli ha annunciato di aver presentato risoluzioni all’europarlamento

Asse tra Regione e Europarlamento sul problema della pesca delle vongole. Già depositata dal mese scorso un’interrogazione in Regione sottoscritta dalla consiglieria Lia Montalti (primo firmatario il collega democratico Giorgio Pruccoli) mentre l’eurodeputato Damiano Zoffoli ha annunciato di aver presentato risoluzioni all’europarlamento. "La discrasia normativa che si è creata nella pesca delle vongole va risolta rapidamente – incalza la consigliera cesenate -  Già dall’aprile scorso abbiamo presentato una risoluzione in Regione in cui si chiede di rivedere la normativa statale e comunitaria sulla raccolta delle vongole ripristinando la soglia di tolleranza per le vongole sottodimensionate".

Da anni il settore, già in crisi, risente negativamente della applicazione di normative comunitarie e statali che escludono l'uso delle draghe entro le 0,3 miglia nautiche (ove si concentra la maggior parte delle vongole) e impongono una taglia minima di 25 millimetri senza prevedere alcuna soglia di tolleranza” Nell’interrogazione si impegna la Giunta regionale a richiedere nelle sedi competenti “una revisione della normativa statale e comunitaria che, eventualmente anche in via sperimentale, abbassi la taglia minima richiesta per la pesca della vongola e consenta una minima percentuale di tolleranza sul pescato”.

Nel documento si chiede anche che le sanzioni per la pesca di mitili sottomisura “siano uniformate alla disciplina in vigore negli altri paesi europei che prevedono per tali violazioni esclusivamente sanzioni amministrative”. Infine, viene chiesto di verificare l'opportunità “di limitare il divieto dell'uso di draghe entro le 0,3 miglia nautiche solo ad alcuni periodi dell'anno, nei quali questo tipo di pesca potrebbe risultare più impattante anche su altri organismi o risorse e che la gestione dei Co.Ge.Mo. attivi in Regione risponda esclusivamente a criteri di tutela della 'risorsa mare' e che le azioni di blocco della pesca intraprese siano effettivamente utili alla soluzione del problema. "Su questo problema – insiste Montalti– va fatto fronte comune affinchè l’Unione Europea corregga questa stortura che genera una forma di concorrenza sleale e mette in ginocchio la nostra economia del settore".

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