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"Viva l’Europa viva", tante persone al confronto tra Davide Giacalone e Sandro Gozi

Dopo un commosso ricordo di Denis Ugolini, Di Placido (presidente di Paese Nuovo) ha moderato il confronto tra i due relatori

La sala del Circolo Endas di Villa Chiaviche ha ospitato la presenza del nuovo libro di Davide Giacalone, “Viva l’Europa viva”, seguita dal confronto tra l’autore del libro e Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza de Consiglio con delega agli affari europei. L'appuntamento, organizzato dalle Associazioni Paese Nuovo ed Energie Nuove, spiega il liberaldemocratico Luigi Di Placido "ha ribadito la necessità di continuare a credere nel progetto europeo, senza che questo significhi evitare di sottolineare i problemi che lo caratterizzano". Dopo un commosso ricordo di Denis Ugolini, Di Placido (presidente di Paese Nuovo) ha moderato il confronto tra i due relatori. Davide Giacalone, che si dichiara europeista convinto soprattutto in questo momento in cui non è più così scontato esserlo come in passato, ha sottolineato "la necessità di conoscere la storia che ha portato all’Unione Europea, per poter interpretare nella maniera corretta le dinamiche attuali".

Secondo Giacalone, "è stato fatto un grande errore dalla nostra politica, ovvero scaricare le colpe delle nostre mancate scelte di risanamento e razionalizzazione sull’Europa, anziché avere il coraggio di affrontarle. Le forze antieuropeiste ci sono sempre state, e sono quelle forze secondo le quali la democrazia significa: votiamo e chi vince comanda.  La democrazia è ben diversa: chi vince governa, chi perde fa opposizione e chi governa rispetta tutte le manifestazioni di democrazia comprese le manifestazioni di piazza. La laicità e la libertà sono state due grandi conquiste del’Europa, che vanno difese e sostenute con forza".

Gozi ha sottolineato" come Il libro sia un bell'atto di coraggio già nella scelta della copertina, la raffigurazione di Marianna ovvero la Libertà vestita d'Europa quale antidoto ai nazionalismi che minano l'unione tra i popoli. Marianna rappresenta lo stato di diritto, i diritti civili dell'individuo, la laicità dello stato. La politica deve preoccuparsi della garanzia di questi principi fondamentali in Europa. Il nazionalismo per noi Europei ha sempre significato guerra, bisogna tenerlo a mente. Nel nuovo disordine globale (nuova politica di Trump e politica internazionale di Putin) se non vogliamo essere, come singoli stati o come unione effimera, spettatori paganti di un brutto spettacolo, dobbiamo rivendicare i nostri principi e diritti come vera unione di stati. Dobbiamo salvare l'Europa dalle “ruspe”, spingendola ad essere una vera unione e salvandola dai suoi stessi errori (vedi gestione della crisi greca). Serve un nuovo approccio, che va portato al confronto con gli atri partners europei. "La serata ha segnato, conclude Di Placido, 2un momento di confronto su come dare contenuti e coraggio alle tesi europeiste, senza nascondere i limiti della attuale Europa, ma considerandoli come punto di partenza per il rafforzamento di un progetto indispensabile".

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