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Viadotto Kennedy, Pompignoli (Lega): "Amministrazione vaga"

A sostenerlo è il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli (Lega Nord), che sulle condizioni dell’importante infrastruttura cesenate presentò un’interrogazione nel novembre 2016

"Sul viadotto Kennedy l’assessore comunale Maura Miserocchi rimane un po’ troppo sul vago". A sostenerlo è il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli (Lega Nord), che sulle condizioni dell’importante infrastruttura cesenate presentò un’interrogazione nel novembre 2016. "In tempi non sospetti, parliamo di quasi due anni fa, a fronte di articoli di stampa, segnalazioni e di un video girato allora sullo stato di presunto degrado del viadotto mi rivolsi all’assessore regionale, Raffaele Donini, per avere delucidazioni - ricorda l'esponente del Carroccio -. Nell’interrogazione riportavo dichiarazioni rese allora dall’amministrazione cesenate in cui si sosteneva che l’attività di progettazione di eventuali lavori era stata preventivata per il 2017 e che c’era l’obiettivo di far partire i lavori nel 2018".

"Tra l’altro, il Comune avrebbe indicato già da allora lo stanziamento di un milione e mezzo nel piano poliennale 2016-18 (poi riconfermato per il 2017-19) che sarebbe stato addirittura ‘pronto all’utilizzo’ - prosegue Pompignoli -. Anche allora, l’amministrazione minimizzò le preoccupazioni sullo stato del ponte, così come le minimizza oggi Miserocchi affermando, sulla stampa, che ‘non sono emersi rischi di staticità o tenuta, anche se l’opera è datata’. Di diverso tenore la risposta (del 22 dicembre 2016) alla mia interrogazione, dove si parlava di ‘segni di degrado localizzato’. Evidentemente la successiva attività di indagine, affidata a tecnici specializzati, costata 40.000 euro, ha dato risultati positivi, anche se, a quanto è dato di sapere, non ne è mai stata resa nota la documentazione".

"Dunque, a fine indagine, già nel 2017, - si leggeva nella risposta - si sarebbe dovuta avviare l’attività di progettazione preliminare e definitiva, mentre il progetto esecutivo era previsto per il 2018, dopo ‘l’assunzione del mutuo’ per il finanziamento di un milione e mezzo. Insomma, qualche discrepanza c’è, così come le dichiarazioni di oggi sembrano molto più vaghe: sia sui finanziamenti, sia sul bando, sia sull’inizio dei lavori, sia su ulteriori verifiche - conclude Pompignoli -. Ma l’assessore è tranquilla perché non ci sono rischi. Per quanto ne sappia lei”.

Il commento di Possibile

Commentano da Possibile: "Siamo purtroppo abituati, in questo Paese, ad attivarci davvero solo in seguito alle tragedie; così, dopo Genova, ci si attiva ora per verificare e intervenire sulle infrastrutture, in particolare quelle costruite in cemento armato negli anni Sessanta-Settanta, in tutta Italia. Di questi giorni la conferma dell’assessore Miserocchi dei lavori di riqualificazione del viadotto Kennedy nel 2019, visto il cattivo stato di molte sue parti che potrebbero portare anche a problemi strutturali. Già dal 2015 Possibile Cesena si è attivato segnalando al Comune lo stato del viadotto e chiedendo di intervenire, per cui siamo contenti che finalmente i lavori prenderanno il via. Rinnoviamo la richiesta di attenzione e di salvaguardia dei murales che, negli anni, sono stati realizzati sulle pile e sui fianchi del viadotto, sperando vengano presto inseriti all’interno di un progetto più ampio di tutela, valorizzazione e incremento dell’arte di strada".

"Proponiamo inoltre che il Comune di Cesena attivi e coordini un tavolo di monitoraggio e di lavoro sulle infrastrutture (anche minori) e sugli edifici pubblici o di uso pubblico che interessano il territorio, tavolo cui parteciperanno tutti i soggetti interessati nella gestione (Anas e Autostrade) - prosegue la nota -. Il compito del tavolo dovrebbe essere innanzitutto quello di mappare le opere (lavoro già iniziato dal Comune), individuare i rischi collegati (come i cedimenti strutturali e la presenza di amianto), e controllare che vengano fatte e correttamente eseguite le manutenzioni, prevenendo così possibili problemi. Sarebbe importante che, appunto, il tavolo considerasse anche gli edifici pubblici o aperti al pubblico, come le scuole o luoghi di ritrovo, per verificare l’assenza di pericoli e il rispetto delle caratteristiche indicate dalle normative. Ricordiamo ad esempio che sono 5.000 le vittime da amianto ogni anno in Italia e che nella nostra provincia, a fine 2016, risultavano 21 edifici pubblici o aperti al pubblico con presenza di amianto (fonte Regione Emilia-Romagna). Se, da una parte, i dati del Viminale dicono che sono in calo costante dal 2014 i reati (omicidi e rapine), vediamo dall’altra che la nostra sicurezza quotidiana, quella che viviamo negli edifici che frequentiamo e nelle strade che percorriamo, è messa a dura prova. È ora che la politica smetta di fare polemiche e torni a lavorare e ad agire con serietà e concretezza, per il bene di tutti".
 

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