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Variante al Psc: la Soprintendenza diffida il Comune di Cesenatico

"Dopo tre anni - commenta Matteo Gozzoli, candidato sindaco del centrosinistra - i nodi sono venuti al pettine"

La Soprintendenza Belle arti e paesaggio delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini ha notificato venerdì una diffida al Comune di Cesenatico riguardante l’adozione della variante al Psc che includeva gli stabilimenti balneari nel Territorio Urbanizzato escludendoli dai vincoli paesaggistici. Si tratta di un percorso iniziato nel 2013 con una delibera di Giunta e conclusosi con una Deliberazione del Consiglio Comunale del 10 marzo 2015.

"Dopo tre anni - commenta Matteo Gozzoli, candidato sindaco del centrosinistra - i nodi sono venuti al pettine. Siamo di fronte ad una diffida grave e molto pesante nei contenuti per il nostro Comune che certifica il malgoverno dell’ex sindaco Buda il quale – insieme all’allora dirigente Foschi – ha accumulato una serie di atti illegittimi, non rispondenti alle normative regionali e nazionali, che hanno solamente finito per mettere in difficoltà gli imprenditori che si sono fidati della delibera comunale”.

Poi aggiunge: “Sono anni che ribadiamo che non era quello il percorso corretto per sburocratizzare alcuni interventi nella fascia demaniale e occorreva un accordo con Regione e Stato. Nel 2013 l’allora sindaco Buda annunciava questa misura come un “esempio da seguire” da parte degli altri Comuni. Per fortuna simili azioni amministrative non sono mai state attivate in altri Comuni. Siamo di fronte ad atteggiamenti irresponsabili e colpevolmente superficiali, che rischiano di avere gravi conseguenze su operatori economici che sono stati indotti a procedure palesemente illegittime".

Sull’argomento interviene anche Mauro Gasperini, capolista del Pri che commenta: “Abbiamo sempre riconosciuto che era necessario superare alcuni ostacoli burocratici ma lo si doveva concertare insieme alle altre istituzioni per trovare un accordo quadro in materia.” Poi continua Gozzoli: “Se vinceremo le elezioni ci impegniamo fin da subito ad attivare un percorso insieme alla Regione per fornire risposte concrete alle imprese e soprattutto per evitare che imprenditori che si sono fidati di quella delibera possano incorrere in sanzioni o denunce”.

Infine conclude: “Non nascondo una certa preoccupazione per le sorti dell’impianto del Rue approvato lo scorso aprile. La variante oggetto della diffida era, infatti, propedeutica alla predisposizione del Rue. Siamo di fronte ad un pasticcio dietro l’altro. Questo è il lascito di 5 anni di amministrazione Buda. Sono convinto che i cittadini sapranno trarne le giuste conseguenze domenica prossima al ballottaggio”.

Risponde Buda: "La variante al Piano Strutturale Comunale è stata approvata dal Consiglio Comunale in marzo 2015, gli enti che non la condividevano potevano fare ricorso al Tar (organo competente a stabilire la legittimità degli atti pubblici) entro 60 giorni ma nessuno ha fatto nulla. Stranamente, più di un anno dopo, ad una settimana dal voto arriva questa diffida e va subito nelle mani del Pd. Tutto è molto strano. Noi abbiamo fatto della lotta alla burocrazia un nostro impegno quotidiano e vogliamo continuare con decisione e coraggio. Purtroppo abbiamo trovato tante autorità che nei convegni si impegnavano a lottare contro la burocrazia con noi ma poi ci ostacolavano in tutti i modi quando questi percorsi abbiamo cercato di renderli operativi".

Continua Buda: "In questo caso parliamo della tavola “E” del Piano Strutturale Comunale” dove sono semplicemente riportate le aree soggette a vincolo paesaggistico. I nostri bagnini quando volevano ridipingere il proprio stabilimento o spostare un aiuola dovevano richiedere, tra le altre pratiche, anche l’autorizzazione paesaggistica come se fossero in mezzo ad una foresta vergine. E’ contro ogni buon senso e tutti lo riconoscono ma nessuno faceva nulla. Il Comune di Cesenatico invece non ha fatto altro che dare attuazione a quello che la norma gli assegna come compito. L’art.46, comma IV e V della L.R.31/2002 ha infatti previsto che i Comuni devono procedere ad individuare le aree soggette a vincolo paesaggistico e quelle escluse, questo come semplice atto di ricognizione e non per scelte politiche. I criteri sono stati anche esplicitati da una circolare del Direttore Generale Regionale il 17 marzo 2006 che noi abbiamo pedissequamente seguito, come ben descritto nella delibera di marzo 2015. La  norma in pratica chiede ai Comuni di descrivere la situazione reale della città, punto e basta. Zoffoli aveva addirittura escluso dal vincolo anche la battigia (ma nessuno allora gli aveva mai detto nulla), Panzavolta aveva invece riassoggettato i bagni al vincolo aumentando la burocrazia. Noi abbiamo semplicemente corretto questo errore della amministrazione Panzavolta facendo i conti esatti come imposto dalla legge sugli stabilimenti esistenti al 6 settembre 1985".

Prosegue il candidato sindaco: "Oggi però mi sorgono alcune domande: perché la Sovrintendenza non ha fatto ricorso nei tempi se riteneva scorretta la variante al Psc? Perché questa strana diffida viene dopo più di un anno dalla approvazione della variante avvenuta a marzo 2015 ad una settimana dal ballottaggio? Perché il Pd invece di difendere una battaglia legittima, di buon senso e vicina ai nostri imprenditori canta vittoria per una diffida che esalta la burocrazia? Ai cittadini la risposta. Una cosa è certa noi continueremo senza se e senza ma la nostra battaglia alla burocrazia soffocante che inibisce le imprese, già buoni risultati sono stati raggiunti vogliamo raggiungerne altri. Gozzoli dichiara, in modo molto arrogante che avrei “accumulato una serie di atti illegittimi, non rispondenti alle normative regionali e nazionali”. Queste affermazioni sono molto gravi anche perché le strade per certificare questo le avevano e non le hanno seguite. Oggi sparano accuse in campagna elettorale sperando di confondere i cittadini. La cappa soffocante della burocrazia ereditata dalle passate amministrazioni i nostri cittadini la ricordano ancora bene e non saranno quattro accuse gettate lì a pochi giorni dalle elezioni a imbrogliare gli elettori".

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