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Valore Città, Sirotti Gaudenzi (Lega) presenta un'interrogazione: "Molte perplessità"

Così l'esponente della Lega: "Sorgono anche diverse perplessità sul futuro del patrimonio immobiliare del Comune prospettato dall’amministrazione Lattuca"

"Lo scioglimento della società ‘Valore città s.r.l.’, costituita dal Comune di Cesena nel 2008, è stata al centro, nelle settimane scorse, di una seduta della prima commissione consigliare. Poche le risposte risultate esaustive, in particolare sui costi dell’intera operazione e sul futuro del patrimonio immobiliare che, con la liquidazione della società, è tornato nella disponibilità del Comune. Il dato evidente è che l’operazione si è rivelata l’ennesimo fallimento delle passate amministrazioni. Un fallimento che ricadrà sulle spalle dei contribuenti cesenati". Lo afferma il consigliere comunale della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi, che ha presentato un’interrogazione partendo dal presupposto che "Valore Città, costituita in un momento di grave crisi del settore immobiliare, si è trovata quasi da subito in uno stato di difficoltà a collocare sul mercato i beni comunali acquisiti, perché invendibili o con valutazioni non in linea con il mercato".

"Al momento del perfezionamento della liquidazione (6 novembre 2019) sono tornati nella disponibilità del Comune immobili per un valore di quasi 15 milioni di euro (14.939.725,01 euro) contro i 31 milioni e 197.776 euro di quelli trasferiti dal Comune a Valore Città - prosegue Sirotti Gaudenzi -. L’importo realizzato dagli immobili venduti è di 11 milioni e 704.962. C’è dunque una discrepanza tra le cifre che riguardano il valore di tutti gli immobili trasferiti alla società e il valore di quelli ritornati al Comune e di quelli venduti. Si potrebbe trattare di una differenza relativa alle valutazioni attribuite ai beni nei vari passaggi. È a questo proposito che si vuole conoscere chi abbia effettuato queste valutazioni sia prima del conferimento, sia al momento dello scioglimento della società e se la ragioneria del Comune abbia espresso un proprio ‘parere’ sul valore di questi immobili. Ci sono, poi, altri quesiti sui costi del processo di liquidazione, durato ben quattro anni, sugli onorari dei professionisti coinvolti e sugli oneri che si è accollato il Comune per il mutuo contratto con la ex CRCesena”.

Caso ‘Conca Verde’

Conclude l'esponente della Lega: "Sorgono, infine, diverse perplessità sul futuro del patrimonio immobiliare del Comune prospettato dall’amministrazione Lattuca. Nell’interrogazione, in particolare, chiedo notizie della vicenda della ‘Conca Verde’, noto locale di ristorazione la cui struttura è di proprietà comunale, per sapere se siano state intraprese azioni nei confronti del Comune per la mancanza di agibilità dei locali per l’uso di ristorazione e della conseguente chiusura dell’attività avvenuta nel mese di agosto 2016. Si vuole inoltre conoscere quali siano stati i motivi della decisione di procedere con un bando che prevedeva l’impegno da parte della società ‘Nuova Conca Verde Srl’ di accollarsi le spese per effettuare i lavori di adeguamento richiesti e le ragioni per cui il Comune non abbia valutato una simile soluzione per altre situazioni analoghe".

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