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Un piano di rilancio e sostegno dell'economia territoriale, Di Maio: "Non bastano Regione e Governo"

Il deputato Marco Di Maio ha avanzato al Tavolo sull'economia della Provincia di Forlì-Cesena alcune proposte per affrontare la crisi

Un piano di rilancio e sostegno dell'economia a livello territoriale, indipendentemente (e senza aspettare) le scelte che arriveranno da Regione e Stato. Lo ha proposto il deputato Marco Di Maio nel corso della riunione del Tavolo sull'economia della Provincia di Forlì-Cesena convocato dal presidente della Provincia, Gabriele Fratto. "Si è condivisa la richiesta comune e trasversale di tutte le categorie - spiega il deputato - a stimolare il Governo ad anticipare le date per le riaperture di tutti gli esercizi pubblici come negozi, bar e ristoranti, che sono in grado di garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza sanitaria. Però penso sia importante che le organizzazioni economiche, sindacali, professionali, le istituzioni e i rappresentanti locali si interroghino su cosa si può fare senza attendere scelte dall'alto, che comune devono arrivare e migliorare di qualità".

A questo proposito il parlamentare romagnolo ha fatto presente l'opportunità di "sfruttare le eccellenze di rango internazionale che sono insediate sul territorio come Unibo e Irst - che già stanno lavorando a sperimentazioni importantissime dal punto di vista sanitario su test sierologici e farmaci - per applicare le loro competenze alle misure di sicurezza nelle aziende". Un altro punto riguarda la costruzione di "un piano locale di rilancio dell'economia puntando sugli investimenti usando le leve che i Comuni hanno a disposizioni: Hera, Romagna Acque, Consorzio di Bonifica e tutti gli enti ad alto potenziale di investimento. Risorse che possono dare ossigeno all'economia oltre che contribuire a realizzare opere attese e di cui c'è bisogno".

"Vanno estese su tutto il territorio le buone pratiche - ha detto - e ad esempio impegnare tutti i Comuni e gli enti pubblici del territorio ad scegliere la strada del Comune di Bagno di Romagna. Cioè suddivisione di tutti i lavori pubblici in lotti da al massimo 150mila euro con lavori da far svolgere a rotazione alle imprese e ai professionisti iscritti in appositi (e distinti) albi per dare una mano in più a chi vive e lavora qui".  L'edilizia scolastica è un altro punto del programma avanzato dal deputato Di Maio: "Serve mettere in campo un piano straordinario di investimenti per i lavori di ristrutturazione e manutenzione delle scuole, sfruttandone la chiusura fino a settembre; queste è una competenza principalmente provinciale e comunale e, compatibilmente con le risorse disponibili, occorre accelerare al massimo lo svolgimento dei lavori". 

La riaperture di molte attività porrà problemi per le famiglie, con la chiusura delle scuole: "Serve riorganizzare la rete dei servizi educativi di competenza locale - ha detto - per far fronte alle esigenze dei nostri figli e nipoti, oltre che ai problemi pratici delle famiglie i cui genitori torneranno presto al lavoro ma nessuno potrà occuparsi dei figli durante la loro assenza". A proposito dei problemi burocratici e di liquidità, il parlamentare ha proposto "un'azione unitaria e trasversale sulle banche presenti sul territorio per velocizzare, per quanto di loro competenza, le pratiche di concessione dei finanziamenti per rispondere al bisogno di liquidità". 

A questo punto si collega quello fondamentale di "attivare ogni azione necessaria per contrastare le infiltrazioni della malavita organizzata, che di fronte alla crisi di molte aziende e famiglie potrebbe avere maggior facilità di radicamento sul territorio". Infine, ma non certo per ordine di importanza, un appello: "dobbiamo sostenere tutta la rete del Terzo settore, fatto di volontariato e privato sociale, che si trova in grandissima pressione e difficoltà pur essendo fondamentale per affiancare (e spesso sostituire) i comuni nella erogazione di servizi".

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