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Uil punta i riflettori sul lavoro sommerso in provincia

Il sindacato plaude alla lotta all'evasione fiscale del Comune e chiede impegno anche per i 25mila del lavoro sommerso. No all'aumento delle tasse a danno di chi già le paga

La Uil plaude agli sforzi del Comune di Cesena per contrastare la diffusione dell’evasione fiscale. In una nota il sindacato riprende un dato significativo pubblicato dalla stampa un anno fa circa. In base alle dichiarazioni dei redditi, Cesena ha un importo medio dichiarato paragonabile a quello della città di Catanzaro. Per la UIL a tali dati vanno aggiunte le 25mila unità del lavoro sommerso in Provincia. Una situazione - si legge in una nota Uil - che nel lavoro nero e nell’evasione fiscale vede un elemento [...] che sottrae risorse fondamentali alla collettività.

La Uil aggiunge un altro “dato eloquente” fornito dal Ministero, secondo cui il 78% di quanto incamerato dal fisco arriva dai lavoratori dipendenti e pensionati. “Per queste ragioni siamo assolutamente favorevoli ad ogni iniziativa che l’amministrazione comunale di Cesena metterà in atto, dandole atto dell’importante risultato, che ci vede secondi in Regione solo a Bologna, nelle segnalazioni e nella entità delle somme riscosse” scrive la Uil.

“Nello stesso tempo siamo attenti a significative iniziative studiate e sperimentate in alcune autonomie locali della Regione, per una verifica più precisa della situazione patrimoniale dei cittadini, superando alcune incongruenze dell’Isee, ribadendo contestualmente che non possono essere aumentate le tasse locali a danno di chi le paga, vanno semplicemente fatte pagare a chi da troppo tempo non le paga, tanto a livello locale, quanto a livello nazionale”.

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