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Teatro Bonci, Di Placido (LibDem): ''Serve una svolta, ma mancano le idee"

"Occorrono idee chiare e coinvolgimento della città. Al momento mancano entrambe". E' quanto afferma il liberaldemocratico Luigi Di Placido

Per avere un "teatro più aperto", come ha affermato l'assessore Christian Castorri, "occorrono idee chiare e coinvolgimento della città. Al momento mancano entrambe". E' quanto afferma il liberaldemocratico Luigi Di Placido. "La presentazione del prossimo cartellone del nostro teatro cittadino, tenutasi a Bologna, è stata l'ennesima dimostrazione di come la sua gestione si sia allontanata dalla città - prosegue Di Placido -. Ma non solo: ha dimostrato ancora una volta (e, francamente, non ce n'era bisogno), la volontà dell'attuale gestione Ert di impedire politiche culturali di area vasta in Romagna. Modena, Bologna, Castelfranco, Vignola, Cesena: basta l'elenco dei teatri gestiti da Ert per capire la limitatezza dell'approccio e dell'interesse suscitato".

"Non è un caso che negli anni il numero dei teatri aderenti si sia ridotto, e che i nuovi ingressi siano esclusivamente figli di difficoltà economiche risolte con soldi pubblici - prosegue Di Placido -. È sempre più necessario domandarsi: il milione di Euro che annualmente Cesena versa a Ert, ha ancora un senso, alla luce degli evidenti limiti che da anni andiamo sottolineando? Può bastare un minimo aumento degli abbonati per giustificarlo? O bisognerebbe guardare ad altro? L'assessore dice che vorrebbe utilizzare di più il teatro, anche per aumentarne i ricavi. Non essendo certo il bar che può realizzare questo desiderio, sono consigliabili altre strade: nuova gestione, maggiore collaborazione con i privati e maggiore coinvolgimento della città e delle sue molteplici espressioni culturali ed artistiche. Esattamente ciò che da 15 anni, con Ert, non succede".

"Per questo riteniamo non più rinviabile una svolta - si sofferma Di Placido -. Una svolta che restituisca alla città il suo teatro, e che lo renda protagonista di politiche culturali romagnole capaci di valorizzare il nostro territorio, delle quali il Bonci sarebbe naturale ed inevitabile protagonista. Rimanere al calduccio delle decisioni bolognesi/modenesi costa molta meno fatica, ma consegna la grave responsabilità di penalizzare la propria città e le energie che vi abitano. Anche per questo, da Settembre avvieremo una serie di iniziative per discutere sul futuro culturale di Cesena".

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