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Sicurezza, anche la Uil attacca: "Problema sottovalutato da istituzioni"

"L'escalation dell'insicurezza sempre negata e sottovalutata da Prefetto, Questore e sindaco di Cesena mostra che qualche pattuglia e qualche intervento in più non sono sufficienti"

"Nonostante le svariate segnalazioni e gli allarmi lanciati dai cittadini, ancora non è stata posta in essere - da parte di chi ne ha la competenza - una reale politica di pattugliamento e presidio dei nostri quartieri". Anche Ugo Vandelli, referente per la sicurezza della Uil Cesena, interviene nel dibattito in corso sul problema della sicurezza a Cesena. Un dibattito che si è riacceso con la proposta del sindaco Lucchi (fatta al ministro Cancellieri) di trasferire sul territorio parte dei poliziotti impegnati all'aeroporto "Ridofli" di Forlì, e la dura replica del Siulp, il sindacato unitario della polizia.

"In più occasioni abbiamo avuto modo di sottolineare l’importanza del coordinamento tra le tante/troppe agenzie responsabili della sicurezza dislocate sul nostro territorio - osserva Vandelli -. Coordinamento più che mai necessario in un momento di “carestia” delle risorse, che investe tutto il paese, e che penalizza oltremodo le forze di polizia in termini di strutture, mezzi ed in particolare di uomini e donne che non vedranno aumentare gli organici oggi esistenti (fermi al 1989) per diversi anni ancora".

"L’escalation dell’insicurezza sempre negata e sottovalutata da Prefetto, Questore e sindaco di Cesena - accusa Vandelli -, ha evidenziato drammaticamente che nella nostra “ricca” provincia qualche occasionale pattuglia in più, vigilanza privata, telecamere, inferriate e/o altre difese passive non sono più sufficienti a contrastare i crimini predatori che sono in costante crescita, con un aumento del 33% registrato alla fine dello scorso anno, e che hanno già raggiunto in città il 46% nel primo semestre 2012".

"Cesena non può e non deve più attendere - dice Vandelli -. Serve un intervento di qualità più incisivo e di contenimento dei reati da parte di tutti gli organi di poilzia deputati a fornire sicurezza che oggi, privi di idee concrete, confidano solo ed esclusivamente sulla collaborazione dei cittadini".

"Chi ha sempre negato la gravità del fenomeno, prima o poi, dovrà spiegare ai cittadini, assumendosene anche la responsabilità - fa notare il referente della Uil -, perché la nostra provincia è la prima in Italia per aumento dei reati e la quarta per i furti nelle private abitazioni e negli esercizi commerciali nella classifica nazionale, con un incremento record del 18.3% in un solo anno. In alternativa dietro l’angolo torna a far parlare di sé, con sempre maggiore insistenza, il “fai da te” a base di ronde (armate???), più o meno organizzate e/o autorizzate".
 

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