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Sel all'attacco: "Più parcheggi? A destra usano l'usato non più sicuro"

"Serve solo, e sempre più stancamente, a lisciare il pelo, senza sforzo, alle comprensibili insoddisfazioni dei commercianti, lasciandoli nell'illusione che per dare nuova linfa a questa parte della città basti infilare le auto dappertutto"

“Le prime idee delle opposizioni? Nuovi parcheggi”: il Sel di Cesena va all'attacco dei candidati che fanno capo al fronte del centro-destra, per quanto riguarda il tema della sosta. Dice in una nota la segreteria di Sinistra Ecologia e Libertà: “La capacità di pensare il nuovo, da parte del centro-destra, della Lega e (ci spiace dirlo) anche dell’amico Di Placido, con la sua lista liberaldemocratica, non ha certo fornito prove particolarmente originali, in questo avvio di campagna elettorale. In mancanza di meglio, ricorrono all’usato sicuro: nuovi parcheggi nel centro storico. Un abusato poco sicuro, in realtà, e poco garantito”.

“Serve solo, e sempre più stancamente, a lisciare il pelo, senza sforzo, alle comprensibili insoddisfazioni dei commercianti, lasciandoli nell’illusione che per dare nuova linfa a questa parte della città basti infilare le auto dappertutto. Tempo fa qualcuno, più originale degli altri, si spinse a proporre di rifare il parcheggio anche in Piazza del Popolo. Cultura d’accatto. I parcheggi ci sono e non vengono pienamente utilizzati. Anche perché, per fortuna, comincia a dare i suoi frutti la politica, saggiamente praticata fin qui, di puntare sugli scambiatori e sulle piste ciclabili: una scelta da incrementare anche nei prossimi anni, come previsto nel programma del centro-sinistra”.

“La rinascita del centro storico passa per altre vie, non dalla moltiplicazione dei parcheggi, inutili e costosi: rivendichiamo come un merito l’aver a suo tempo insistito, anche all’interno della nostra coalizione, per l’eliminazione di quello previsto nella zona dell’Osservanza, a ridosso del Cimitero urbano. Il rilancio dell’economia in centro richiede una politica sapiente, alternativa alla logica dei grandi insediamenti commerciali e dei loro prodotti. Servono tante attività piccole e originali, sia nel settore del commercio, sia in quello artistico e artigianale, che abbiano i giovani quali attori principali, e che siano sostenuti mediante forme di sgravi fiscali e detassazioni più efficaci di quelle finora sperimentate, anche a livello locale. E serve favorire l’aumento della popolazione residente, con ulteriori azioni di recupero edilizio: un centro storico vive se la popolazione ci vive, non se è solo una fila di negozi e di uffici”.

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