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Sanità, monito della Cisl al Pd: "No all'unificazione dei distretti"

No all’unificazione dei distretti sanitari nel Cesenate. Lo dice la Cisl di Forlì-Cesena, secondo cui sarebbe un errore andare alla costituzione di un unico distretto sanitario cesenate come proposto dal Partito Democratico

No all’unificazione dei distretti sanitari nel Cesenate. Lo dice la Cisl di Forlì-Cesena, secondo cui sarebbe un errore andare alla costituzione di un unico distretto sanitario cesenate. “Improvvisamente, dopo diversi mesi di silenzio – accusa la Cisl -, abbiamo appreso dalla stampa della volontà del gruppo consigliare PD del Comune di Cesena di presentare al Consiglio Comunale una mozione per la chiusura del Distretto Rubicone-Costa e la riunificazione in un mega Distretto coincidente con il territorio di competenza dell’AUSL Cesenate”.

“Il Distretto Rubicone-Costa ha una popolazione di riferimento di 91.000 abitanti, quello di Cesena ne ha 117.000,  e a livello regionale esistono, e nessuno li mette in discussione,  ben 20  Distretti con popolazione inferiore a quelli di  Rubicone-Costa – fa notare il sindacato -. La CISL di Forlì-Cesena è sempre stata ed è contraria all’unificazione dei due distretti, questa convinzione deriva dal fatto che il Distretto è il luogo di maggiore prossimità per fornire servizi sanitari e sociali ai cittadini come riconosciuto anche dalla Regione Emilia Romagna. Pertanto la programmazione, la gestione ed il controllo delle case Residenze e dei Centri diurni per anziani, l’assistenza domiciliare integrata, i servizi per disabili, sono tutti servizi che, a differenza delle alte specializzazioni ospedaliere, devono essere programmati, gestiti, diretti e controllati da organismi presenti nel territorio di riferimento in quanto in grado di cogliere meglio i bisogni dei cittadini.  Questo diventa ancora più importate ora che si parla di AUSL unica della Romagna o di Area Vasta”.

“Chi darà allora risposta ai cittadini di Borghi, Roncofreddo, Savignano, Gatteo, S. Mauro P., Gambettola, Longiano e Cesenatico (i 9 Comuni che fanno parte del Distretto Rubicone Costa) – si chiede la Cisl - quando fatto fuori il distretto, con l’area vasta le decisioni verranno prese a Ravenna o a Rimini? Bene hanno fatto i Sindaci del distretto Rubicone-Costa a sollevarsi, rivendicando la propria autonomia dai partiti, consapevoli che con questo distretto sono in grado di programmate e decidere per i servizi ai propri cittadini”.

“Ci auguriamo che il problema venga portato nella sua sede naturale, che è la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria – auspica il sindacato -, dove sono presenti tutti i Comuni e dove i Sindaci del Rubicone possono far valere le ragioni dei circa 91.000 cittadini che rappresentano senza piegarsi a richieste di natura tecnica-burocratica e di partito”.

 

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