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Sanità, il Movimento 5 Stelle: "Cesena depauperata. Non è il paziente che si deve muovere"

Sul tema della sanità interviene il Movimento 5 Stelle, evidenziando che "Cesena è stata artatamente depauperata nel suo patrimonio sanitario"

"Non è il paziente, tanto più se in condizioni gravi o gravissime, che si deve muovere, ma il professionista; il quale si sposta e  nei siti dove opera, va messo in condizione di lavorare sempre al massimo delle sue potenzialità, tecniche e scientifiche". Sul tema della sanità interviene il Movimento 5 Stelle, evidenziando che "Cesena è stata artatamente depauperata nel suo patrimonio sanitario, ad esempio proprio il servizio di emodinamica in urgenza (quello in elezione, cioè programmato, esiste già ed è efficiente e ben organizzato)".

"Da molte parti da qualche giorno si levano voci indignate e offese per la grave carenza strutturale della Cardiologia del Bufalini (non confondiamo Primo Intervento con  H24)", evidenziano i pentastellati, attaccando "molti soggetti politici" che si sono accorti della situazione e che adesso fanno fuoco e fiamme per esigere un dietro front della dirigenza Ausl".

Il Movimento 5 Stelle attacca anche Sel, impegnata in una raccolta firme per un servizio h24 di cardiologia: "Quando era in giunta, si limitò a fare un generico e timido comunicato di richiesta di informazioni, invece di controbattere alle direttive del P regionale e locale suo alleato, e votare allora contro il progetto di riorganizzazione cardiologica della Romagna (che vedeva Cesena perdente), e fare presente la pericolosità e scarsa praticità del disegno; ma bisogna avere cognizione di causa, ovviamente, e non proposte allo sbaraglio (non è pensabile avere 4 equipes per l’emodinamica di emergenza; è folle) o dettate dalle convenienze politiche del momento (i fatti tragici avvenuti poco tempo fa), come traspare oggi (non esiste la Cardiochirurgia negli ospedali della Romagna; c’è solo convenzionata a Villa Maria di Cotignola). E oggi è tardi per riacquistare credibilità sotto questo aspetto; sono stati superati “a sinistra” anche dal Pd, il che è tutto dire, che ha appoggiato la nostra idea di avere l’urgenza emodinamica a Cesena".

"Infatti la proposta che abbiamo fatto di modifica all’atto aziendale dell’azienda sanitaria unica (ma che nasce da noi molto tempo prima – 2008), prevede che ogni ospedale capoluogo sia attrezzato con le stesse potenzialità per le specialità di secondo livello, quale è attualmente, alla luce dei progressi scientifici e tecnici, anche l’emodinamica cardiologica (non già la cardiochirurgia che è specialistica di 3° livello). Ma il Pdl’ha bocciata (consiglio comunale del 19 febbraio)", continuano i pentastellati.

"Ora, Cesena possiede già una attrezzatissima sala di emodinamica (dove materialmente si eseguono gli interventi di coronarografia), ha in organico 2 cardiologi emodinamisti, molto esperti e molto qualificati - proseguono dal Movimento -. Con queste premesse il passo per rendere operativo il servizio di urgenza è molto breve; ma non deve prevedere l’impianto ex-novo di una struttura indipendente, costosa e complessa sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista del personale, sia dal punto di vista economico. Sosteniamo da tempo che non è il paziente, tanto più se in condizioni gravi o gravissime, che si deve muovere, ma il professionista; il quale si sposta e nei siti dove opera, va messo in condizione di lavorare sempre al massimo delle sue potenzialità, tecniche e scientifiche".

"Allora da tempo ci chiediamo perché le equipes di Forlì o Rimini, coadiuvate dai nostri dye professionisti, in caso di emergenza in territorio cesenate, non abbiano un protocollo che permette loro di spostarsi e operare anche a Cesena, dato che le attrezzature sono perfettamente in ordine - chiosano i pentastellati -. Così il paziente infartuato o che necessita di intervento emodinamico in urgenza viene trasportato al Bufalini, stabilizzato e senza muoversi, tempo 20-30 minuti sottoposto a coronarografia interventistica nella sala di emodinamica del Bufalini da parte dell’equipe di Forlì o Rimini, allertate fin dall’inizio, che possono alternarsi nella reperibilità, evitando ai pazienti viaggi avventurosi lungo strade non attrezzate. Speriamo sinceramente che il direttore generale dell’Asl unica tenga conto di questa proposta, specie per la semplicità del percorso e dell’incremento del grado di sicurezza e appropriatezza. E che non ci metta molto visto che siamo da tempo in attesa della riorganizzazione della rete delle strutture e dei servizi ospedalieri, che crediamo debba riservare un posto prioritario a questo protocollo".

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