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Salta il polo fieristico romagnolo, Alessandrini (Pd): "Riaprire il dialogo"

"Il tavolo di confronto sulle fiere, fortemente voluto dall'Assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli, non ha trovato l'accordo per la concretizzazione del Polo Fieristico Romagnolo". Lo ha sottolineato Tiziano Alessandrini

Il tavolo di confronto sulle fiere, fortemente voluto dall'Assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli, non ha trovato l'accordo per la concretizzazione del Polo Fieristico Romagnolo”. Lo ha sottolineato il consigliere regionale Tiziano Alessandrini, capogruppo PD della Commissione II Politiche economiche, spiegando che si tratta di “un fatto negativo per la Romagna, per almeno tre ragioni. Senza il polo unico non riusciremo ad esprimere un governo a livello di Area Vasta”.

Secondo Alessandrini questo “rappresenta la dimensione minima in materia di fiere. Non riusciremo nemmeno a mettere in sicurezza le fiere più qualificate, come Macfrut e Fieravicola, che andrebbero lanciate con ancora più forza verso una proiezione internazionale e che invece, in questa maniera, sono destinate a subire sempre più la concorrenza di altre fiere. Senza l'accordo, inoltre, contribuiremo a fare fallire la strategia regionale che poggia su tre poli fieristici (Rimini, Bologna, Parma), dando un colpo alle politiche di “sistema” su cui si basa il Piano Territoriale Regionale”.

Solo questi tre punti fanno apparire miope e sterile la posizione del consigliere regionale del PdL Luca Bartolini che, evidentemente, non comprende che il futuro delle fiere si gioca nella competizione nazionale e globale – aggiunge il consigliere regionale del Pd -. Ma non comprende neppure che c’è bisogno di una governance sempre più unitaria dell’intero sistema fieristico regionale, e utilizza il tasto della demagogia identificando nella Regione il soggetto che vuole umiliare Forlì e Cesena e dando una pagella positiva a Cesena per lo scatto d’orgoglio, e negativa a Forlì per il presunto "calo delle braghe"”.

Al di là del linguaggio non molto consono, Bartolini fa finta di non sapere che l’integrazione delle politiche fieristiche rappresenta un valore aggiunto per i territori – attacca Alessandrini -. Fa finta di non sapere che per Forlì forse è più facile fare l’accordo perché la manifestazione avicola potrebbe continuare ad essere realizzata nella attuale sede. Un traguardo certamente possibile, e che potrebbe essere raggiunto con una prima integrazione fra Forlì e Rimini, in attesa di un coinvolgimento anche di Cesena”.

Lo spostamento del Macfrut da Cesena a Rimini è sicuramente più problematico per la convinzione degli Amministratori che una fiera così importante debba essere rimpiazzata con altra manifestazione e per l’opposizione di una parte di città, quella che vede messe in discussioni le ricadute economiche positive – prosegue ancora Alessandrini -. Il consigliere regionale Bartolini, tuttavia, invece di dare una mano per ricomporre gli interessi generali, non trova di meglio che soffiare sul fuoco”.

A nessuno, tuttavia, sfuggirà che il futuro di queste manifestazioni dipenderà sempre più dalla capacità, dalla professionalità, dal know how dei soggetti fieristici che le promuoveranno – continua il consigliere regionale democratico -. Grazie all'impegno profuso dall'Assessorato alle attività produttive, negli scorsi mesi la Regione ha scongiurato l'organizzazione della Fiera Fruitech a Bologna, che avrebbe recato gravi danni alla Macfrut, ma non possiamo pensare di "giocare in difesa" per sempre. Se la società unica fra Forlì, Cesena e Rimini non si fa oggi, certamente, per rafforzare e sviluppare le nostre due migliori manifestazioni, dovrà essere fatta domani. Un domani non troppo lontano”.

 

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