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Riqualificazione delle 3 piazze, l'assessore Miserocchi: "Costi simili per i progetti"

L'assessore ai Lavori Pubblici, Maura Miserocchi, ha replicato all'interpellanza presentata dal consigliere comunale Marco Casali (Libera Cesena)

L'intervento di rifacimento delle tre piazze Bufalini, Almerici, Fabbri è stato al centro di un'interpellanza presentata dal consigliere Marco Casali (Libera Cesena) e alla quale ha replicato in consiglio comunale l'assessore ai Lavori Pubblici, Maura Miserocchi. "Trattandosi di due proposte progettuali che, riprendendo quanto da lei espresso, mettono a confronto una soluzione  di tipo innovativo ed una soluzione più conservativa, definiscono impianti del verde di tipo diverso dal punto di vista architettonico, della visuale e del trattamento agronomico", ha esordito Miserocchi.

"Nell’ipotesi uno si prevedono la piantumazione di nuove alberature ed il trasferimento dei lecci, ma sono necessarie minori opere murarie per colmare il dislivello conformato da Piazza Bufalini - ha aggiunto l'assessore -. Nell’ipotesi due, come giustamente lei fa rilevare, i lecci esistenti condizionano il profilo della sistemazione circostante, pertanto le aiuole vanno articolate a quote diverse, attraverso  la realizzazione di muretti che comportano un maggiore intervento costruttivo edilizio. In questo momento, pur non avendo computi metrici specifici di dettaglio, possiamo dire in linea di massima che i costi potranno essere simili e non si discosteranno in modo significativo. In ogni caso, possiamo dire che l’elemento economico non è tale da condizionare e far propendere la scelta di una  soluzione rispetto all’altra".

Ha replicato Casali: "Mi rammarico della pochezza della risposta data dall’assessore. Avevo chiesto esplicitamente di conoscere la differenza di spesa dei due computi metrici, ma nessun dato è arrivato se non una risposta evasiva. E’ innegabile che fra i due progetti esistano delle differenze di costi per il semplice fatto che uno prevede l’espianto dei lecci, la loro successiva piantumazione oltre alla piantumazione di verde ex-novo, l’altro invece conserva l’esistente. Ma quello che è ancora più preoccupante è non porsi il problema, non evidenziarlo, come se la variabile economica non fosse elemento di scelta ma fosse derubricato a ruolo marginale. Certo, la scelta referendaria digitale in atto verterà su questioni di gusto, sull’approccio progettuale (uno innovativo e l’altro conservativo), ma non dimentichiamoci i costi. Questa amministrazione si auto-beatifica del percorso partecipato nella scelta dei progetti. Ricordiamoci che l’unica partecipazione a questi progetti (certa e coattiva) è quella della nostra tasca. Scordarsi questo aspetto è una grave mancanza. Ma si sa, con i soldi degli altri questa sinistra è sempre stata splendida".

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