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Bagno di Romagna, Pompignoli: "Gravi ripercussioni dopo riorganizzazione all'ospedale"

Pompignoli in particolare porta all’attenzione della Giunta “forti dubbi sui carichi di lavoro delle tre ambulanze in dotazione all’ospedale Bufalini di Cesena"

La Regione Emilia-Romagna dovrebbe “rivedere, preso atto delle esigenze del territorio e dell’ampio bacino di utenza a cui si fa riferimento, il procedimento di riorganizzazione del pronto intervento di Bagno di Romagna ripristinando l’operatività della seconda ambulanza così come è stato finora”. Lo sostiene Massimiliano Pompignoli (Ln), in una interrogazione alla Giunta in cui ricorda che “a partire dal 10 febbraio, dopo la riorganizzazione del servizio di pronto intervento e 118 dell’ospedale Angioloni di Bagno di Romagna in provincia di Forlì-Cesena, sarà in servizio a San Piero una sola ambulanza mentre la seconda, quella con personale in reperibilità, arriverà dall’ospedale Cappelli di Mercato Saraceno o dal Bufalini di Cesena”.

Secondo il consigliere si tratta di una sperimentazione che “comporta gravi ripercussioni per tutto il bacino di utenza della zona, andando ad incidere sulla copertura, sulla qualità e sulla reperibilità del servizio di pronto intervento”, e per questo motivo chiede all’esecutivo “se condivida le strategie operative messe in atto dai vertici dell’Ausl unica di Romagna”.

Pompignoli in particolare porta all’attenzione della Giunta “forti dubbi sui carichi di lavoro delle tre ambulanze in dotazione all’ospedale Bufalini di Cesena e gravi timori sulla malaugurata ipotesi di una sovrapposizione di interventi che ne impedirebbe un loro immediato utilizzo” e punti critici come “la preoccupazione per l’arrivo di equipaggi di volta in volta diversi, non abituati e non a conoscenza di procedure e funzionamento di attrezzature ritenute invece importantissime nella fase preanalitica del paziente” e “la dilatazione dei tempi di percorrenza dell’E45 in alcuni periodi dell’anno, soprattutto in quello invernale, da parte di ambulanze provenienti da Cesena o da Mercato Saraceno che potrebbero rivelarsi decisivi per interventi di primo soccorso nel territorio di Bagno di Romagna”.

Sulla questione è intervenuto anche Gianni Facciani, segretario del Carroccio della Valle del Savio: "Di certo non speravamo nel buon esito delle dichiarazioni rassicuranti rese dal sindaco Marco Baccini né tantomeno nel “buon senso” e nello spirito di “responsabilità” dei vertici aziendali dell’Ausl unica di Romagna; tutt’altro. L’sos preventivo lanciato dal primo cittadino di Bagno di Romagna sull’ipotetico ridimensionamento del servizio notturno di pronto intervento ci ha subito messo in allerta. Nel giro di 15 giorni i vertici dell’Ausl romagnola hanno messo una X sulla seconda autoambulanza finora in dotazione all’Angioloni, illustrato in consiglio comunale il piano di riordino e i ritocchi coatti ad alcuni altri servizi sanitari erogati a San Piero, fissato una data di inizio della sperimentazione del nuovo servizio di 118 (primo febbraio) e comunicato, a giochi fatti, il nuovo riassetto ospedaliero ai cittadini di Bagno di Romagna".

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