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Famiglini (Pli): "Responsabilità anche politiche per l'alluvione del 2011"

Nel 2011 il Consorzio di Bonifica funse da parafulmine anche nei confronti delle scelte politiche effettuate dalla classe dirigente che ha governato il territorio nei decenni passati e che si espresse a netto favore di questo tipo di progetto di sistemazione idraulica.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Abbiamo recentemente letto le dichiarazioni del segretario del PD di Cesenatico, Mario Drudi, in merito ai rimborsi pagati dal Consorzio di Bonifica ai soggetti privati alluvionati nel marzo 2011. In realtà chi all'epoca visse la campagna elettorale ricorda bene come l'allora giunta di centro-sinistra si affrettò rapidamente a scaricare ogni tipo di responsabilità sul Consorzio di Bonifica, il quale funse da parafulmine non solo rispetto gli invocati aspetti gestionali e manutentivi delle opere idrauliche realizzate ma anche nei confronti delle scelte politiche effettuate dalla classe dirigente che ha governato il territorio nei decenni passati e che si espresse a netto favore di questo tipo di progetto di sistemazione idraulica. Da questo punto di vista affermare che il Comune di Cesenatico non avesse in gestione il bypass di Zadina, non giustifica le passate amministrazioni di centro-sinistra dall'aver avallato un progetto che in realtà, fra le varie criticità riscontrabili, ha ritenuto con grande tranquillità di poter sottostimare le reali necessità di scarico relative all'acqua drenata dalla pianura posta alle spalle della nostra città, prefigurando quale "cura" in sede progettuale la futuribile realizzazione di casse di espansione di ampia superficie la cui concreta ubicazione ed edificazione rimane tutt'ora un punto piuttosto controverso anche in base ad aspetti di carattere urbanistico e giuridico-finanziario. I risultati ottenuti sono palesemente sotto gli occhi di tutti. Senza citare l'episodio alluvionale del 2011, basti pensare che da allora, quando lo sbocco del porto canale viene chiuso, normali piogge di carattere persistente mettono subito in allarme le autorità rispetto la tenuta del sistema di scolo locale, non essendo più possibile negare l'evidenza rispetto ad un progetto di sistemazione idraulica mal nato e mal gestito. D'altro canto il Consorzio di Bonifica, pur ammettendo la gravità di una situazione ancora non in piena sicurezza, insiste nel voler proseguire lungo la strada tracciata da un progetto figlio del compromesso politico sorto da interessi contrapposti e pertanto non ottimale da un punto di vista tecnico. Sarebbe al contrario nostro auspicio che si riprendessero in mano le carte e che prima di spendere ulteriori soldi pubblici si identifichino quegli elementi progettuali che possano essere oggetto di opportuna rivisitazione anche avvalendosi di esperti di chiara fama internazionale.

Axel Famiglini
Segretario comunale del P.L.I. Cesenatico

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