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Referendum trivelle, Sel: "Grave la decisione di non accorparlo con l'elezioni amministrative"

"Il rischio - sostiene Sel - è quindi quello di mortificare ancor di più la partecipazione al voto che già in questa regione ha toccato la sua percentuale più bassa".

"Grave e sbagliata" la decisione del governo di fissare la data per il  referendum per le trivellazioni in mare il 17 aprile.  L’assemblea regionale di Sinistra Ecologia e Libertà si è riunita a Bologna sabato, evidenziando 2un aggravio di spesa di oltre 300 milioni di euro". Sel documenta così la contrarierà in merito alla scelta dell'esecutivo: "il tempo a disposizione per informare e formarsi una opinione risulta davvero ridotto. Il rischio è quindi quello di mortificare ancor di più la partecipazione al voto che già in questa regione ha toccato la sua percentuale più bassa".

"La seconda ragione è il merito del referendum - prosegue Sel - riteniamo che sia sempre più necessario uscire progressivamente e rapidamente dall’era del petrolio, soprattutto in un mare chiuso come l’Adriatico,  investendo nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica, favorendo la riconversione ecologica dell’economia. Già oggi esistono in Alto e Centro Adriatico 80 piattaforme per l’estrazione del metano. Se se  ne aggiungessero di nuove i rischi per il nostro mare e la nostra economia crescerebbero ulteriormente".

"La vocazione di un mare chiuso come l’Adriatico non è il petrolio, ma il turismo e la pesca - conclude Sel -. Naturalmente il nostro partito sarà impegnato in questi due mesi a dare grande diffusione ai temi referendari, invitando tutti i cittadini della nostra regione a partecipare convintamente ed attivamente al voto referendario per respingere ulteriori trivellazioni in mare".

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