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Reddito di maternità, il Popolo della Famiglia a Lattuca: "E' un diritto in più per le donne"

"La nostra proposta non ha l’obiettivo di far smettere le donne di lavorare e farle stare a casa, ma ha l’obiettivo di incentivare la natalità"

"L’intervento di Lattuca durante il confronto con Rossi al Palazzo del Ridotto lunedì 3 giugno ci è parso molto scorretto nel passaggio in cui tira in ballo la proposta del reddito di maternità del Popolo della Famiglia, scorretto in quanto non eravamo presenti e non era possibile un contradditorio, ma soprattutto scorretto perché non riporta la nostra proposta per quella che è. Non ha l’obiettivo di far smettere le donne di lavorare e farle stare a casa, ma ha l’obiettivo di incentivare la natalità, problema riconosciuto da tutte le forze politiche ma che nessuna di esse ha fatto una iniziativa seria per combattere la denatalità". Lo dichiara Massimo Pistoia, presidente del Popolo della Famiglia cesenate.

"La nostra proposta per Cesena è quella di sostenere economicamente una donna che desidera liberamente di dedicarsi alla cura esclusiva dei figli con un sostegno di 500 euro per i primi 3 anni di vita del figlio. Oggi la donna non è affatto libera, spesso è costretta a lavorare fuori casa e rimanda la maternità o addirittura non la prende più in considerazione. Noi vogliamo dare un diritto in più alle donne, per essere veramente libere di scegliere se lavorare a casa e prendersi cura della propria famiglia in via esclusiva o lavorare fuori casa".

"Quello che forse sconvolge un po’ tutti è che questa proposta in modo indiretto combatte anche la piaga dell’aborto, perché non di rado le donne abortiscono per ragioni economiche. Sì la chiamiamo piaga perché come ha detto papa Francesco, del quale prendiamo tutto il suo pensiero e non solo quello che fa comodo in un certo momento, l’aborto non è mai una soluzione ad un problema".

Prosegue ancora Pistoia: "Vorrei concludere dicendo che il discorso sulla famiglia che lei ha fatto è partito da una premessa sulla costituzione che è sbagliata, Lattuca lei ha citato l’art. 2 e art. 3 della costituzione sull’uguaglianza e sul riconoscimento di tutte le formazioni sociali, ma questo non ha nulla a che fare con la famiglia che invece è trattata all’art. 29 della costituzione. Non credo sia un errore, data la formazione giuridica che ha, ma è volutamente preso con faziosità perché sa chiaramente che l’art. 29 riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, e che questo matrimonio sia tra un uomo e una donna lo stabilisce la sentenza della corte costituzionale 138/2010. La costituzione va presa per intero e noi ci atteniamo ad essa e non per questo possiamo essere considerati retrogradi

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