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Quartieri, il Pd: "Con le elezioni rischio affluenza al 2%: dov'è la rappresentatività?"

Il Partito Democratico porterà la delibera sull'eliminazione delle elezioni nei quartieri, con un sistema di selezione dei consiglieri di quartiere in base alla nomina da parte del Consiglio Comunale già nel Consiglio Comunale di giovedì

Il Partito Democratico porterà la delibera sull'eliminazione delle elezioni nei quartieri, con un sistema di selezione dei consiglieri di quartiere in base alla nomina da parte del Consiglio Comunale già nel Consiglio Comunale di giovedì 26 marzo. Quindi, nessun rinvio della delibera come chiesto a gran voce da molti gruppi politici, un' “alleanza trasversale” che va da Rifondazione Comunista, alla Lega Nord al Movimento 5 Stelle.


 

L'annuncio viene per bocca del capogruppo del Pd Andrea Pullini: “Noi siamo per il mantenimento, il rinnovamento ed il rafforzamento dei Consigli di quartiere e della partecipazione dei cittadini. Lo affermiamo dopo un lungo percorso di approfondimento, che ha coinvolto principalmente i Presidenti, i Consiglieri dei Quartieri, i nostri Segretari di circolo (uno per ogni Quartiere), che ha valutato le varie criticità del momento e le potenzialità in essere. Nel corso di questo confronto interno, abbiamo anche preso atto di una sensibilità comune con il Gruppo consigliare di “Libera Cesena”, che ha offerto un valido ed ampio contributo, che ci porta a ritenere la delibera per la composizione dei Consigli di Quartiere, al voto il 26 marzo prossimo, come seria e ponderata”.


 

Pullini difende quindi il provvedimento: “A nostro parere si manterrà un giusto equilibrio della rappresentanza dei cittadini che hanno determinato la composizione del governo della città con il voto delle amministrative del maggio scorso. Ed inoltre l’allargamento ai candidati (tramite auto candidatura) non ispirati a partiti o movimenti ma all’amore per il proprio territorio, sarà certamente motivo di arricchimento per tutti noi”.

Secondo Pullini la strada delle elezioni per scegliere i rappresentanti dei cittadini nei quartieri non è percorribile perché “organizzare elezioni non previste dalla legge comporterebbe due cose fondamentali: spendere risorse per attività non ritenute necessarie (i Quartieri nei Comuni al di sotto dei 250.000 abitanti non solo non sono ritenuti necessari dalla Corte dei Conti, ma non esistono per la Legge) e il rischio/certezza di affluenza da 2-3% E così, ci sarebbe la rappresentativa della città?”.


 

Invece l' organizzare “elezioni su base volontaria a costo zero, quindi seggi, scrutatori (che per opportunità non possono essere candidati), materiale elettorale ci pare poco efficace. Inoltre, mentre sono chiare le ragioni di coloro che sono contrari alla proposta, segnalo come nessuno di coloro si stanno opponendo alla delibera, abbia avanzato proposte alternative “vere” né la propria disponibilità nell’offrire risorse umane atte allo scopo”.

“Qualcuno in questi giorni sta parlando di “soluzioni alternative”. Tra queste: il voto on-line: ma tutti sappiamo come una elezione seria preveda sistemi e strumenti seri. La modalità on-line, allo stato attuale, non garantisce trasparenza, affidabilità (all’interno dei movimenti che ne fanno uso, non risulta che vada sempre proprio tutto bene) e possibilità tra tutti i cittadini, oppure organizzare libere Assemblee elettive pubbliche, di cittadini: al di là dei criteri di formazione delle Assemblee, ritorniamo al punto della “rappresentanza”. Quanto può essere rispondente un’assemblea, molto presumibilmente composta da un numero esiguo di cittadini, ad essere effettiva rappresentanza della comunità? Il voto sarebbe quindi solo di una piccola parte della comunità cui si fa riferimento.
 

Allo stato attuale, l’unica obiettiva e certa rappresentanza è data dal 73 % dei cittadini che hanno votato alle ultime elezioni amministrative. Perciò riteniamo il Consiglio Comunale sia legittimato a nominare i Consiglieri di Quartiere e che con l’auto candidatura sia permesso a chiunque di poterne far parte”.


 

“Siamo convinti che in una logica di partecipazione, tutte le forze politiche, movimenti, liste civiche, dentro e fuori al Consiglio Comunale, debbano sentirsi coinvolti nella composizione dei nuovi Consigli di Quartiere. Se veramente credono, come lo crediamo noi del PD, che i Consigli di Quartiere siano un patrimonio della nostra città da non disperdere ma anzi da rilanciare, li invitiamo ad essere propositivi e ad incentivare tutte le persone di buona volontà ad auto candidarsi, collaborando fattivamente alla formazione dei “migliori” Consigli di Quartiere. Perché al dei buoni principi - che a volte corrono il rischio di sfociare nella pura demagogia - ciò che veramente conta, è rendere i nostri Quartieri luoghi di partecipazione attiva e plurale”.

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