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Provincia unica romagnola, Russo dice no: "Non serve a niente"

"Francamente non so a cosa possa servirci, oggi, la proposta, per altro non nuova, di una provincia unica romagnola, soprattutto alla luce di quanto annunciato dal Governo" dice Russo

"Francamente non so a cosa possa servirci, oggi, la proposta,  per altro non nuova, di una provincia unica romagnola, soprattutto alla luce di quanto annunciato dal Governo che va verso il superamento delle province. Si rischia di attardare il territorio su un dibattito sterile ed astratto. Quasi surreale. Ma vorrei comunque, viste le prese di posizione, fare alcune considerazioni di merito e di metodo". Lo ha detto il vicepresidente della Provincia di Forlì-Cesena, Guglielmo Russo, in merito alla questione riguardante la provincia unica romagnola.
 
"Per un amministratore il punto politico dirimente è che viene e verrà giudicato innanzitutto per la sua capacità di costruire buon governo, rispondere alle istanze delle imprese, delle famiglie, dei cittadini, per la sua capacità di costruire futuro per il proprio territorio pur in questo drammatico periodo di crisi. Su questo, e non su altro, ha chiesto la fiducia. E il territorio non è un fatto puramente amministrativo, ma è “progetto”. Ha bisogno dunque di una visione strategica di governo, fatta di concretezza e di idee forti , di una classe dirigente in grado di leggerne le criticità e le opportunità e trasformarle in soluzioni operative condivise" continua il vicepresidente Russo.
 
"Qui sta la nostra vera forza, non sta in un nuovo disegno istituzionale. Le grandi questioni territoriali sono sotto gli occhi di tutti: sanità, politiche di welfare, infrastrutture e viabilità,logistica, trasporto pubblico locale, il lavoro, l'innovazione, la tenuta e lo sviluppo delle nostre imprese. Sono temi che certo vanno affrontati in un'ottica romagnola ,di area vasta. Ed è qui la vera sfida:la capacità cioè delle istituzioni e della classe dirigente di fare sistema, di affrontare con efficacia la crisi e di costruire per la nostra provincia e per la Romagna le premesse di una nuova stagione di sviluppo e di benessere.Oggi, più di ieri, noi tutti siamo dentro questa sfida ed è questa che dobbiamo vincere prima ancora di pensare a nuovi livelli istituzionali. Questo è il passaggio prioritario. Un nuovo livello istituzionale non serve se prima non consolidiamo queste fondamenta".
 
"E allora - continua Russo - che senso ha anteporre la proposta di una nuova forma istituzionale al percorso che, eventualmente, potrebbe sostanziarne in futuro la fattibilità?Resta per ora un titolo,su cui si rischia di dividere il territorio. E da ultimo vorrei sottolineare due questioni di metodo. La prima: perché una proposta di questo genere, e una fusione tra istituzioni è cosa delicatissima, non è stata proposta e meditata nelle sedi opportune prima ancora di veicolarla sugli organi di stampa?E la seconda, di carattere istituzionale: perché annunciarla senza alcun “contatto” con le istituzioni oggetto della proposta, Provincia di Forlì-Cesena,  di Rimini, di Ravenna?"
 
"Credo, nel concludere,che i nostri cittadini, oggi più di ieri, si attendano innanzitutto che gli amministratori facciano funzionare a dovere le istituzioni, che restituiscano alla politica la dignità che merita, che sappiano tradurre i valori in fatti concreti e che sappiano essere squadra di governo del territorio" conclude Russo.
 

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