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Piazza della Libertà, moria di negozi: la Lega a muso duro contro Lucchi

"Quello di piazza della Libertà è un progetto finalizzato, al contrario, a disincentivare l’arrivo in centro storico", attaccano gli esponenti del Carroccio

Piazza della Libertà e chiusura delle vicine attività. In un'intervista rilasciata alla stampa locale, il sindaco Paolo Lucchi non addossa la responsabilità al cantiere in atto. L'ultimo locale ad abbassare le saracinesche è il bar pasticceria Lanzoni. Per Massimiliano Pompignoli e Jacopo Morrone, rispettivamente consigliere regionale e segretario della Lega Nord Romagna, le parole del primo cittadino sono "irricevibili e ingiustificabili".

"Non è accettabile che un sindaco persegua protervamente un progetto criticato fin dall’inizio in modo corale, in prima fila dagli esponenti della Lega Nord a Cesena, per le ricadute negative che avrebbe determinato e che si sono puntualmente verificate - continuano Pompignoli e Morrone -. Ma ancora di più appare condannabile che lo stesso sindaco addossi la responsabilità della chiusura degli esercizi alle stesse attività, che, a suo dire, sarebbero state già in difficoltà prima dell’apertura del cantiere. Conosciamo ormai bene come Lucchi sa districarsi dalle proprie colpe. L’esempio più eclatante è il fallimento del rifacimento del Foro Annonario, che, secondo il sindaco, sarebbe dovuto diventare il ‘magnete del centro storico’ capace di attirare pubblico, mentre si è rivelato un totale flop da cui lo stesso primo cittadino ha preso le distanze. Oggi, ugualmente, Lucchi addossa la colpa dell’agonia del centro ai commercianti e racconta che gli incentivi non servono a chi è già in crisi, ma che saranno concessi alle imprese che scommetteranno sulla nuova piazza. Insomma, soldi pubblici che saranno elargiti ad personam, secondo il giudizio del sindaco. Una regalia che non suona bene anche perché attuata, secondo le parole di Lucchi, con una discrezionalità che dovrebbe sconcertare commercianti, associazioni e cittadini".

"Quello di piazza della Libertà è un progetto finalizzato, al contrario, a disincentivare l’arrivo in centro storico - attaccano gli esponenti del Carroccio -. Di qui, la chiusura di esercizi ma soprattutto il taglio netto di presenze. Il progetto imposto da Lucchi non solo si è trascinato dietro chiusure di esercizi, vendite di immobili deprezzati, abbandono dei residenti, di uffici e di professionisti, cioè di tutte le attività che tengono vivo quotidianamente il cuore cittadino, ma ha contestualmente provocato l’aumento di degrado e insicurezza. Tutte responsabilità da addossare a Lucchi, ma che al sindaco in scadenza fra un biennio non importano, perché quando la città tutta, e gli elettori del Pd in particolare, si accorgeranno dello sfacelo che hanno provocato le sue scelte avventate, Lucchi avrà già raggiunto ben altri incarichi”. 

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