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Primarie sel, bene i candidati cesenati

Buoni risultati per i tre i candidati cesenati alle primarie: Oriana Casadei, candidata per il Senato, ha ottenuto 198 voti, Paola Farneti, per la Camera, 190, e Emanuele Lucchi per la camera, 181 voti

Buoni risultati per i tre i candidati cesenati alle primarie: Oriana Casadei, candidata per il Senato, ha ottenuto 198 voti, Paola Farneti, per la Camera, 190, e Emanuele Lucchi per la camera, 181 voti. L'affluenza alle urne, nel territorio cesenate, ha visto votare 230 elettori.


Oriana Casadei - "L'abbandono a se stessa della scuola pubblica, messo in atto dal ministro Gelmini, e continuato dal ministro Profumo, mi ha spinto a impegnarmi in prima persona all'interno di S.E.L, un partito molto attento alla formazione del cittadino e alla tutela dei suoi diritti e che perciò considera la scuola e la cultura cardini della società. Dalla crisi non si esce tagliando risorse alla scuola per un malinteso imperativo di risparmio, né peggiorando le condizioni di chi vi lavora facendo con misconosciuta fatica il lavoro più importante del mondo. Sono convinta che dalla crisi si esca, al contrario, investendo nel settore della conoscenza, non certo distruggendo il sistema pubblico dell'istruzione, che deve restare pubblico e alla portata di tutti. Bisogna pensare e difendere un modello di formazione serio, qualificato, adeguatamente finanziato, che garantisca pari opportunità per tutti, nella convinzione, come sostiene Vendola, che "la scuola chiude la prigione". Del resto ce lo raccontano le statistiche: nella popolazione carceraria italiana, tra il 70 e l'80% non ha superato la scuola media inferiore, mentre i laureati sono meno dell'1%".

Paola Farneti - "Quando me l'hanno chiesto, ho accettato la candidatura in Sel per una testimonianza e un impegno: testimoniare da che parte sto (sono sempre stata) e dichiarare la mia disponibilità a lavorare per questo. Perché sì, sto da una parte. Penso che una società che lascia indietro gli ultimi non vada molto lontano, e comunque è una società che non mi piace. Perché troppo spesso gli ultimi non sono tali a causa del fatto che non hanno "meritato" di arrivare primi. Difendere strenuamente i servizi (la sanità, una buona sanità anche per chi non può pagare, l'assistenza alle persone più in difficoltà, una vita dignitosa ai disabili e alle famiglie che si prendono cura dei propri malati e non autosufficienti) non è «un lusso che non possiamo più permetterci» come va dicendo chi dei servizi dello stato può già fare a meno. Difendere i cosiddetti servizi sociali è l'atto primo di ogni politica che voglia riscoprire la propria autentica vocazione, cioè rendere più umana la vita di tutti. In SEL vedo la difesa più esplicita e più netta di questo semplice fondamentale principio, che - sono certa - può dare una spinta in tal senso all'intera coalizione".

Emanuele Lucchi - "Ho deciso di candidarmi per rappresentare tutti i giovani, gli studenti e i precari dell'Emilia Romagna, per difendere la mia generazione che ha visto la politica sfasciare e mortificare la scuola, l'università e il lavoro in ogni sua forma, facendo precipitare in un buco nero anche la nostra prospettiva professionale. Ogni mattina un nuovo precario si alza e vede più lontano il proprio futuro. Invece io vorrei che il lavoro di ogni persona potesse essere protetto dalle fallimentari strategie del Mario Monti o del Marchionne di turno, da chi confeziona una varietà di contratti "a scadenza" , come fossero cibo da supermercato. Vorrei ricomporre un tessuto di diritti per tutti: uomini, donne, lavoratori e migranti. Per far questo c'è bisogno, innanzi tutto, di maggiore partecipazione alla vita politica, punto di partenza necessario per mettere in campo un'alternativa che non escluda nessuno".

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