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Primarie Pd, Gozi attacca: "Per i dirigenti storici sono un fastidio"

“La matematica non è una opinione: Rosy Bindi e Fioroni rifacciano i calcoli. I 38 voti rappresentano il 30 per cento circa dei votanti di sabato all’Assemblea del PD"

“La matematica non è una opinione: Rosy Bindi e Fioroni rifacciano i calcoli. I 38 voti rappresentano il 30 per cento circa dei votanti di sabato all’Assemblea del PD. I presenti infatti erano circa 370 di cui almeno 150 invitati ma senza diritto di voto. E neppure dei 120 aventi diritto di voto tutti hanno votato". E' quanto afferma in una nota l’onorevole cesenate Sandro Gozi.

"L’Assemblea è composta da 1000 delegati - chiarisce Gozi -. Se fosse come dice la Bindi significa che 950 avrebbero votato contro l’odg sui diritti e primaria. Ma sabato erano presenti  370 persone di cui 120 con diritto di voto”. Per l'onorevole, “nel pd c'e' un evidente problema di funzionamento degli organi a causa di una logica unanimistica che impedisce sistematicamente un reale confronto nel partito”.

“Altro che democrazia-  continua Gozi promotore delle primarie - Lo abbiamo visto sui diritti civili, lo abbiamo visto sulle primarie che vengono vissute dai dirigenti "storici" con fastidio, come una concessione a una persona e non come grande occasione di dibattito e di mobilitazione per milioni di persone.  Ecco perché il gruppo dirigente, che come dice la Bindi oggi sul Corriere si ritiene ‘indispensabile’,  si e' opposto a fissare la data per le primarie: non per ragioni di coalizione  ma perché la data avrebbe garantito che il processo sarebbe stato avviato nei tempi giusti”.

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