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Primarie centosinistra, Fabbri all'attacco: "Una farsa. Lucchi non dovrebbe brindare"

Davide Fabbri, coordinatore del Movimento "Cesena Bene Comune", commenta così l'esito delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco

"Queste primarie del cosiddetto centrosinistra sono state una monumentale farsa, una grande finzione, una ipocrita messinscena". Davide Fabbri, coordinatore del Movimento "Cesena Bene Comune", commenta così l'esito delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco. Lucchi, continua Fabbri, "doveva necessariamente individuare un falso avversario pur di competere in una sfida dal risultato già scontato, indotto dalla vecchia guardia del Pd".

"In assenza di avversari credibili, si doveva decidere di evitare questa conta poco seria - prosegue Fabbri -. Lucchi è la fedele rappresentazione di una classe dirigente logora, autoreferenziale, conservatrice, priva di passione politica, tutta intenta a portare avanti una politica autocelebrativa di facciata, di pura immagine per la costruzione elettorale del consenso, vuota di contenuti innovativi. Sarebbero state primarie autentiche se si fossero presentate e individuate persone capaci di esprimere con coraggio il sentimento del cambiamento politico su ambiente, diritti e solidarietà, mettendo in crisi un sistema di potere di occupazione a ragnatela dell'apparato del PD. E' stata una sfida simulata: nel mio ragionamento non c'è nulla di personale. Il mio ragionamento è squisitamente politico".

"Elena Baredi è componente importante dell'attuale maggioranza, è stata scelta e nominata dallo stesso Lucchi assessore dell'attuale governo della città, sulla base di un rapporto fiduciario - continua il coordinatore del Movimento "Cesena Bene Comune" -. Quanto poteva essere credibile una sfida del genere? La Baredi – in stretta continuità con l'attuale governo della città – non è mai stato e mai lo sarà un avversario scomodo al PD, e non può interpretare la novità di quel sentimento di cambiamento politico che ho evidenziato poco fa".

"Anche perchè Sel a Cesena, come in tante altre realtà locali, è “ingabbiata” nella relazione col Pd - chiosa Fabbri -. Sel si comporta come se fosse una costola del Pd. Sel è un partito che dichiara a parole di voler creare un'alternativa all'attuale sistema di potere, e poi concretamente nelle realtà locali come Cesena fa sempre e comunque accordi a tutti i costi col Pd, partito oramai lontano anni luce dai bisogni e dai valori della sinistra. E' un vecchio modo di fare politica, non c'è un vero confronto e dibattito sulle idee, è tutto schiacciato sul tatticismo opportunista e sul sofismo della collocazione politica".

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