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Polizia, Marco Di Maio: "Più coordinamento e unità delle istituzioni". E interpella Alfano

"L'allarme lanciato dal Siulp sulla situazione di difficoltà della nostra polizia rappresenta un problema vero, di cui personalmente mi sto occupando da tempo in stretto contatto con il Prefetto, il Questore gli amministratori locali" dice Di Maio

"L’allarme lanciato dal Siulp sulla situazione di difficoltà della nostra polizia rappresenta un problema vero, di cui personalmente mi sto occupando da tempo in stretto contatto con il Prefetto, il Questore gli amministratori locali e i rappresentanti degli stessi sindacati di polizia". Lo afferma Marco Di Maio, deputato del territorio a proposito delle rimostranze segnalate dal sindacato di polizia. Temi sui quali ha immediatamente sollecitato con una lettera, per l'ennesima volta, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, dopo averlo più volte fatto nei mesi scorsi anche attraverso i suoi segretari e il suo staff.

"Le questioni al centro dell’impegno sono quelle poste - fa notare Marco Di Maio -: la dotazione di organico, la sostituzione dei pensionamenti, l’adeguatezza delle sedi. Su questi temi abbiamo più volte sollecitato il ministro Alfano, sia per le vie formali che per quelle informali, il suo staff e i vertici della Polizia di Stato. Ho anche sottoposto al Questore alcune ipotesi concrete da proporre a Roma per l’individuazione di nuove sedi, che non sono andate in porto per ragioni di carattere economico". 

"Continuiamo a lavorare su questo fronte e sugli altri che sono aperti come ho avuto modo di ribadire anche questa mattina al Questore Salvatore Sanna e al segretario del Siulp Roberto Galeotti - afferma Marco Di Maio -, confermando l’impegno nei confronti del Governo ad ascoltare e dare una risposta concreta; un impegno rispetto al quale ogni contributo a supporto del lavoro che viene fatto è utile e funzionale al raggiungimento dell’obiettivo".

Ci sono cose, però, che si possono fare anche localmente. "Nel frattempo vanno potenziate le sinergie e il coordinamento delle varie forze che operano sul territorio provinciale - fa notare il deputato romagnolo -. Occorre poi un’azione politico-istituzionale congiunta nei confronti delle istituzioni nazionali, che veda uniti i due comprensori a partire dai sindaci di Forlì e Cesena, senza distinzioni. La sicurezza è un comparto troppo importante per essere sottoposto a divisioni campanilistiche". 

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