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"Non discriminiamo nessuno, ogni anno 450mila euro per le scuole materne paritarie"

L'assessore Labruzzo ha sottolineato l’intenzione dell’Amministrazione di aprire un tavolo di lavoro con i gestori delle scuole paritarie dell’infanzia

Nell’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi il 14 novembre scorso, si è parlato della delibera della Giunta riguardante i nidi e le scuole dell’infanzia.

"L’assessore Carmelina Labruzzo - rendono noto i Popolari per Cesena - illustrando la delibera, ha reso noto la disponibilità dei fondi della Regione E.R. per i nidi comunali e privati-convenzionati, che permetteranno un abbattimento delle rette per le famiglie; l’Amministrazione inoltre si rende disponibile ad accompagnare le famiglie più bisognose ad accedere al bonus nido statale, che potrebbe ulteriormente alleggerire il peso economico per questo servizio.Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia (3-6 anni) la manovra sarà a totale carico del Comune: a differenza del nido, la scuola dell’infanzia, pur non essendo obbligatoria, facendo parte a tutti gli effetti del ciclo educativo, è servizio universale, del quale deve farsi carico l’intera collettività. Sarà unicamente richiesta alle famiglie la compartecipazione per il costo del pasto; per venire incontro alle fasce più deboli, sono previsti costi ridotti in base ai valori ISEE delle famiglie".

"In risposta ad alcune accuse dell’opposizione - spiegano i Popolari per Cesena-  riguardo la completa gratuità delle scuole dell’infanzia, il sindaco Enzo Lattuca, nel suo intervento, ha mostrato un articolo di stampa del dicembre 2018 in cui si riportava la proposta della nostra coalizione così come è stata presentata agli elettori: “azzerare le rette lasciando il solo costo del pasto. Infine l’assessore Labruzzo ha sottolineato con forza l’intenzione dell’Amministrazione di aprire un tavolo di lavoro con i gestori delle scuole paritarie dell’infanzia; un incontro è già programmato per il 29 gennaio prossimo. La delibera non vuole discriminare nessuno; il Comune di Cesena stanzia ogni anno per le scuole paritarie circa 450.000 euro, con un trend crescente (circa mille euro a bambino quest’anno)". 

"Per intervenire in modo omogeneo sul versante delle scuole paritarie occorre una rivisitazione delle “convenzioni” in accordo con i gestori e la FISM provinciale: un metodo che aiuta le scuole paritarie a favorire, nella trasparenza e nel rispetto di standard comuni e condivisi, l’accessibilità al servizio da parte delle famiglie che liberamente scelgono quelle scuole per i loro figli.  Mettersi attorno ad un tavolo non significa unicamente trattare un mero incremento dei finanziamenti, ma anche (e soprattutto) valutare insieme i percorsi che le scuole paritarie seguono per favorire le famiglie nella loro scelta educativa, in relazione ai bisogni e alle criticità di cui esse possono essere portatrici".

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