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Navette sospese per pazienti oncologici, la Lega: "Dall'Ausl una risposta irricevibile"

Jacopo Morrone e Massimiliano Pompignoli, rispettivamente segretario e consigliere regionale della Lega Nord Romagna, replicano all'Ausl Romagna

"Una risposta irricevibile". Jacopo Morrone e Massimiliano Pompignoli, rispettivamente segretario e consigliere regionale della Lega Nord Romagna, replicano all'Ausl Romagna sull’interruzione del trasporto con pullmini per i pazienti oncologici a Cesena, il cui caso è stato portato in Regione con un'interrogazione dal consigliere del Carroccio. Per gli esponenti della Lega quanto riferito dall'Ausl Romagna "non risponde alla realtà. Non importa, infatti, la data in cui è stata comunicata questa improvvida decisione, unico particolare su cui si sofferma l’Asl, ma che questa decisione sia stata assunta ai danni dei pazienti più deboli, malati oncologici, spesso anziani e soli, senza la possibilità di trovare persone e mezzi adeguati per poter raggiungere il luogo di cura".

"Sappiamo di persone ultraottantenni a cui la sospensione di un servizio utile e utilizzato sta causando gravi disagi e ci sembra davvero sbagliato che una sanità pubblica, che afferma di mettere al centro la persona, penalizzi proprio i pazienti più fragili e bisognosi - attaccano dalla Lega -. L’Ausl infatti sembra equivocare sui numeri. Non specifica, infatti, che ogni utente deve sottoporsi mediamente a 22 sedute e che, per fare un esempio concreto, un paziente con problemi di trasporto, che dovrebbe sottoporsi a 40 sedute di radioterapia, è rimasto a piedi e nessun ufficio dell’Asl si è preoccupato di rispondere alle sue richieste e trovare una soluzione".

"Stiamo parlando di pazienti che devono raggiungere altri centri, a Rimini, Ravenna, Meldola e Cotignola, per sottoporsi a pesanti terapie che a Cesena non sono erogate, terapie che sono comprese nei Lea, i livelli essenziali di assistenza garantiti dalla Regione, per sottoporsi alle quali bisogna utilizzare mezzi di trasporto che sono funzionali e complementari alla cura stessa - proseguono Morrone e Pompignoli -. Mezzi di trasporto che devono avere tutti i requisiti previsti dalla legge e non lasciati al caso o a quella giungla di servizi pseudo gratuiti, magari non in regola, senza effettive certezze, su cui l’Ausl sembra puntare lavandosi pilatescamente le mani rispetto ai problemi causati ai pazienti. Rispediamo, quindi, la risposta al mittente con l’auspicio non solo che il servizio di trasporto sia ripristinato al più presto, ma che l’assessore regionale intervenga esprimendo il proprio giudizio sulle dichiarazioni e sulla decisione dell’Ausl Unica, che manifesta, ancora una volta, l’inadeguatezza dei suoi vertici a gestire una sanità che risponda ai veri bisogni degli utenti più a rischio”.

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