Montalti (Pd) e i "morti senza nome": "Giunta favorisca procedure per identificarli"

“In Italia sono 34.562 le persone scomparse, per una stima di circa 1000 persone ogni anno; i morti senza nome sono 1.840 in tutta Italia, di cui 26 in Emilia-Romagna. Nel marzo 2015 è stato sottoscritto dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse il protocollo d’intesa, attualmente in via sperimentale, con la Prefettura di Milano, le cinque procure della Repubblica, la Regione, il Comune, l’Università di Milano Iml Labanof e le Asl per favorire le identificazioni dei corpi rinvenuti a seguito di decessi in ospedale o, comunque, non connessi ‘prima facie’a ipotesi di reato”. Lo scrive Lia Montalti (Pd) in una interrogazione alla Giunta per sapere se la Regione ritenga attuabile “l’adozione, quando sarà possibile su tutto il territorio nazionale, del Protocollo d’Intesa, attualmente in fase sperimentale, tra i soggetti istituzionali coinvolti, le Asl, l’Università, la sezione dipartimentale di Scienze medico forensi, e tutti quegli attori che possono contribuire alla raccolta ed elaborazione dei dati relativi agli identificatori primari, alla comparazione con i dati ante-mortem, e all’istituzione di un circuito informativo comune a tutti i soggetti competenti in materia”.

La consigliera chiede anche di sapere se esistano già, in altre forme, in Emilia-Romagna, “modalità di collaborazione tra i soggetti competenti in materia che possa consentire la condivisione di informazioni, e la comparazione tra i dati più significativi riguardanti gli scomparsi e quelli relativi ai corpi rinvenuti senza identità”. Montalti, infine, chiede se sia stata “valutata la possibilità, da parte della Regione, nell’ambito delle proprie competenze, di incoraggiare i soggetti di riferimento a mettere in atto misure volte ad incrementare le identificazioni, e ad abbattere il preoccupante dato sulle persone scomparse e sui cadaveri senza identità”.